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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di vito cavarretta del 23/08/2011 14:33:56
La cancellazione di un'anomalia
Calciopoli mi era parsa un'impostura, perfino quando la mia era soltanto un'impressione sfornita di fondamentii concreti. Si badi bene, non ero e non sono convinto, a differenza dei nerassurdi, che i nostri dirigenti fossero specchiatissimi, nè portatori di stimmate o altri sintomi di santità. Ero a conoscenza però dell'ambiente in cui Moggi & c. si trovavano ad operare, un ambiente nel quale tutti i bilanci delle squadre erano falsificati per far fronte alle immani perdite delle squadre di calcio, uno dei presidenti, che per caso era pure presidente (del consiglio) di tutti gli Italiani, aveva creato una norma che permetteva l'annacquamento delle perdite nel bilancio, si erano falsificati documenti per aggirare i limiti di tesseramento degli stranieri, si era scoperto che gli arbitri erano soliti ricevere costosi regali (rolex) da qualche società, qualcuno si era iscritto al campionato garantendo i propri debiti con fideiussioni false, insomma Moggi e Giraudo operavano in un ambiente di gente senza scrupoli, dedita ad azioni spesso rilevanti dal punto di vista criminale.
Allorchè uscirono le prime telefonate rimassi trasecolato dalla veemenza con la quale i media trattarono l'argomento, essendo semmai incredibile che l'ambiente arbitrale, così proclive ad accettare regalie imbarazzanti, si astenesse da intrattenere rapporti con i tesserati. Passata l'iniziale incredulità, mi resi conto che quella di stampa e televisione era una manovra ben orchestrata e che aveva un obiettivo ben preciso: la cancellazione dell'anomalia. Il sistema nel suo complesso non poteva tollerare la presenza di una compagine che, con la sua semplice esistenza, era la prova dell'inadeguatezza degli altri dirigenti sportivi, della pochezza di tanti imprenditori di chiara fama. Come potevano Moratti, Berlusconi, Tanzi, Sensi e compagnia cantante essere ancora definiti dei grandi imprenditori, quando le loro squadre erano la cartina tornasole della loro incapacità. Se non ci fosse stata la Juve, si sarebbe potuto sostenere che il calcio è un'impresa a perdere riservata ai mecenati. Invece la Juve della triade era lì a costituire al tempo stesso l'anomalia nazionale e un atto di denuncia costante verso coloro che andavano avanti a suon di artifici contabili, elusione delle regole e perdite di bilancio smodate. Si poteva cercare di riformare il calcio corrotto e malato dei falsi in bilancio, si è preferito far finta che i mali del calcio fossero i sistemi di gestione della triade. Cinque anni senza Juve e senza regole hanno portato al successo del sistema meneghino, squadre con rose da 50 giocatori, perfino quelle di modesto lignaggio, spese fuori controllo, dissoluzione dei settori giovanili, perdita di competitività del nostro sistema calcistico, squadre, Juve compresa, con bilanci da bancarotta.
Hanno fatto proprio bene a rimuovere quell'anomalia chiamata Juve.
 
 
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Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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