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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Marco C del 23/09/2011 13:42:39
Uno schiaffo... all'ipocrisia!
Il "tifoso" che ha cercato di colpire Di Vaio con uno schiaffo va indubbiamente punito. Multa, squalifica e soprattutto rilievo mediatico dato alle prime due, per dare un segnale forte.

Nel commentare l'episodio, Buffon non solo ha perso un'occasione per dire qualcosa di costruttivo, ma anche un'occasione per stare zitto. Non serve aggiungere altro...

La società ha sbagliato nel non prendere una posizione decisa a riguardo (non mi risulta che l'abbia fatto, oppure l'ha fatto in sordina, che è quasi la stessa cosa) e sicuramente dovrà prendere provvedimenti affinché non si verifichi più niente di simile (maggiori controlli, posti assegnati correttamente, punizione esemplare, come già detto).

Ora però veniamo a ciò che ha dato origine al tutto, e che è stato completamente dimenticato dai media: la rissa scatenata dai giocatori del Bologna.

Innanzitutto, il regolamento parla chiaro: nel caso di giocatore infortunato spetta all’arbitro - aiutato dai suoi collaboratori - decidere se interrompere o meno il gioco. Certo, può capitare che l’arbitro non se ne accorga e gli avversari buttino fuori la palla per non sfruttare la posizione dell’infortunato che magari tiene in gioco tutti, si trova in area, o comunque ostacola i suoi compagni.

Nel caso in esame, però, il giocatore non si era fatto nulla (subito in piedi appena terminata l’azione) ed era a metà campo: i restanti giocatori del Bologna hanno avuto tutto il tempo per schierarsi e difendere la propria porta (in 10, tra l’altro, quindi anche in parità numerica). Mancando pochi secondi alla fine, dopo aver attaccato per tutta la partita in inferiorità numerica, la Juventus aveva il diritto morale (oltre che quello regolamentare) per cercare il gol.

Non ho sentito una critica a colui che ha iniziato la rissa in campo: tutta l’attenzione era per il tifoso che ha tentato di dare lo schiaffo. Portanova (se non erro) ha aggredito un giocatore avversario colpevole di aver rispettato, nell’ordine, il regolamento, l’avversario stesso e il pubblico.

Portanova andava espulso. Portanova doveva essere al centro delle critiche sportive televisive e giornalistiche. Portanova, invece, non se lo fila nessuno.

Si vuole che gli spettatori siano corretti, ma si concede tutto ai giocatori. Qui sta l’ipocrisia evocata nel titolo.

I giocatori devono fare da esempio? Siano da esempio nei comportamenti che tengono in campo e lo siano anche nelle punizioni a cui sono sottoposti quando sbagliano. Allo spettatore di mercoledì sera verrà proibito l’accesso allo stadio? Giusto. Ma il Portanova di turno (non voglio accanirmi con lui, è solo l’esempio contingente) la prossima volta con i suoi atteggiamenti potrà istigare un altro spettatore, facendola ancora franca (soprattutto a livello mediatico).

Con il rischio di finire le partite in 7 contro 7 per un certo periodo, che si ammoniscano i giocatori a fronte di qualsiasi protesta. Quando in campo i calciatori avranno un comportamento esemplare, gli spettatori non avranno più alcuna attenuante.
 
 
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