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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Mauro Nero del 26/09/2011 22:41:50
Quando ad una ferrari si sostituisce una lambretta
Ci risiamo. L’ennesima dimostrazione che la cupola era senza cupolari; che l’organizzazione era senza associati.
Purtroppo, come qualcuno ha puntualmente osservato, i puri e casti del campionato italiano continuano a chiudere gli occhi di fronte alla realtà accecante che sta uscendo fuori, da un paio di anni a questa parte, sul 2006.
D’altronde come sarebbe possibile il contrario.

Per i prescritti ammettere che il 2006 fu una farsa senza precedenti, sarebbe come riconoscere che devono solo ed esclusivamente a farsopoli tutto quello che, dopo quella terribile estate, gli è capitato di buono. Lasciamoli dormire del sonno, diventato incubo ormai, dei giusti – anche perché se si risvegliassero troverebbero i turchi a bussare alle loro porte, e non sarebbe un’esperienza gradevole, come la storia ci ha insegnato- e cerchiamo di riprenderci quello che ci spetta di diritto perché vinto sul campo per manifesta superiorità. Qualcuno ha voluto raccontarci la storiella che Moggi era il diòscuro del calcio italiano, quando era semplicemente il più bravo di tutti nel fare ciò che facevano i suoi omologhi nelle altre squadre.

Hanno voluto propinarci che c'era chi non telefonava mai, e che altri subivano – nonostante le televisioni, i giornali, la politica e il denaro a palate – la sedicente associazione moggiana. Ma ormai tutto è stato clamorosamente smentito dai fatti. Le prove fattuali hanno seppellito le congetture dei processi sportivi sotto una coltre di sagace cacca. E i poveretti che pensavano di meritare sei anni di solitudine perché più onesti degli altri, si sono ritrovati ad essere sempre uguali a se stessi: da sempre inferiori sul campo.

Insomma eccoci arrivati al redde rationem. Tra qualche settimana un vero giudice ci dirà quello che tutti noi tifosi della più grande squadra italiana sapevamo sin da allora. Sentenzierà che non c’è mai stata nessuna cupola, e che le indagini degli amichetti di moratti, erano volutamente indirizzate ad estirpare dal calcio italiano la sua squadra più rappresentativa.

Poi, la fine che ha fatto lo sport più amato nel nostro paese, abbiamo visto tutti quale è stata. Ma che volete, quando alla ferrari si sostituisce una lambretta, e questa da campione del mondo col Mazembre, riesce a prendere sette pappine da dei tedeschi fino ad allora sconosciuti, e che dopo l’evento hanno dovuto finanche cambiare il nome del club (shalke07); quando, come se non bastasse, l’anzidetta lambretta, si fa umiliare da una compagine altrettanto ignota, durante il celebre scontro ripescati contro prescritti; insomma quando si lascia impunemente il nostro calcio in mano a chi non ha la storia e le capacità di renderlo grande se non servendosi dei pedinatori ed intercettatori di Tronchettino e di qualche giudice ed investigatore amico, il risultato non può che essere pessimo.

Ed allora, godiamoci tutti il processo di oggi; gustiamoci il ritorno dei prescritti nell’alveo che gli ha da sempre accolti come un grembo materno, il luogo delle barzellette; e aspettiamo pazienti sulla riva del fiume che il cadavere putrefatto, con indosso lo smoking bianco, passi lentamente sotto il nostro sguardo attonito, e ci restituisca il mal tolto dell'ingiustizia che ha distrutto il nostro campionato.
 
 
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