Da quanto letto in questi due giorni post-arringa Prioreschi rilevo due cose preoccupanti: - l'apparente indifferenza della Gazzetta. - l'euforia del popolo bianconero a fronte della spietata arringa in questione. Avevo già avuto modo di manifestare la mia preoccupazione per il comportamento del giornale che, ripeto, ritengo sempre in grado di manipolare l'informazione in modo da influire persino sulle decisioni della giustizia sportiva (vedi 2006) e forse non. Dobbiamo infatti essere ben consci del fatto che si tratta di persone che per lavoro si occupano costantemente (mattina e sera...) e da anni di Calciopoli per la quale hanno a disposizione una fitta e collaudata rete di soggetti dai quali possono reperire informazioni attendibili se non esclusive. I minimali resoconti sull'udienza di martedi 27 dimostrano che il giornale rosa non ha rilevato contenuti inaspettati nelle parole di Prioreschi e, soprattutto, che quanto detto non sposta di nulla l'opinione formatasi nelle teste dei giornalisti (l'opinione è quindi quella di Palombo del famoso 10 agosto 2011 ovvero tutti colpevoli e fortunati che è stato chiesto così poco dai PM). E' secondo me evidente che queste sensazioni sono figlie di riscontri che loro hanno avuto sul campo e mi riferisco, per essere concreto, alla recente intervista del Narducci col quale, immagino, avranno discusso per qualche bella ora ottenendo ben altre informazioni e impressioni rispetto a quelle succintamente riportate sul giornale. Figuriamoci se uno come Narducci (che volenti o nolenti scemo non è....) non si aspettava le repliche di Prioreschi ed eventuali sorprese che, comunque, non mi sembra che ci siano state. Non dimentichiamo che non è stato lui solo a mettere in piedi tutto il castello ma una Procura intera con svariati soggetti con alle spalle decenni di esperienze in ambito penale di ogni tipo e rilievo (omicidi, traffici illegali, boss della camorra...); gli stessi Auricchio & C. ne avranno sbobinate e trattate altre centinaia di migliaia di intercettazioni in precedenza e quindi sanno come e a cosa servono. Con questo non voglio assolutamente dire che abbiano ragione a prescindere ma solamente evidenziare che è sbagliato sottovalutarli e denigrarli perchè le questioni sono molto più complesse di quel che sembra e che, se non hanno arretrato di un passo, hanno dei motivi precisi (del resto come sostiene il giornale nessuno ha spiegato perchè Bergamo aveva la SIM svizzera nonostante lui non fosse sicuramente un interlocutore per il calcio mercato, ed è questo ciò che tiene in piedi tutto il castello accusatorio). Dicevo che l'arringa è stata spietata e veemente nel suo incedere e questo ha inevitabilmente scaldato anche noi che l'abbiamo seguita passo per passo ma la realtà è che, purtroppo, rappresenta solo l'opinione di parte e se la sentenza giungerà ad altre conclusioni resterà poco delle parole di Pioreschi. L'obiettivo di Moggi e dei suoi avvocati era quello di sicuramente impressionare il giudice con argomentazioni precise e inattaccabili ma anche di creare le basi per giustificare un'eventuale insuccesso che porti agli altri gradi di giudizio avendo sempre l'appoggio degli irriducibili tifosi bianconeri. Detto questo andiamoci con i piedi di piombo adesso e aspettiamo in ordine il fatidico martedi di novembre in cui verrà impiantato lo spartiacque tra l'inferno nel quale ci troviamo da 5 anni e il paradiso della possibilità di essere risarciti e riabilitati dalla giustizia sportiva e ordinaria. Intanto lancio un appello: smettiamola veramente di leggere la Gazzetta e di riportare le sue considerazioni che sono fonte di "mal di pancia" e inutili dibattiti tra noi. La Gazzetta non esiste! Cancelliamola dalla nostra vita perchè tanto...non serve!
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