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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Mariano Polimeno del 30/09/2011 08:03:51
Indagini Sporche
Partendo dal presupposto che avendo amici nell’Arma, ho sempre stimato e rispettato la loro secolare divisa per la missione che svolgono alla faccia del misero stipendio che viene loro dato a fine mese.
Ma, e chiedo loro scusa sin d’ora come lo chiedo a tutti gli altri che onorevolmente han sempre fatto il loro lavoro a rischio della propria vita, sinceramente parlando tanto schifo mi ha provocato l’agire di cloro che han condotto le indagini riguardo Calciopoli, dai grandi con le medaglie (anch’esse di cartone?) sino ai semplici carabinieri piegatisi alla logica di un potere occulto ma non per questo meno schifoso e vile di altri più evidenti.

Dal signor Auricchio ormai girato e rigirato a tal punto da vederne la totale inconsistenza di uomo e di militare al servizio dello Stato, forse del suo stato, sino all’ultimo che ha posto in atto il detto “non vedo, non sento, non parlo” hanno dato non solo una pessima immagine di sé, e questo poco ci importerebbe, ma dell’intera Arma. Con quale coraggio e sincerità un carabiniere oggi, al di là del proprio tifo, sarebbe così idiota da porgere verso questi esemplari il saluto? Ma l’avete visto il sig. Auricchio nelle diverse udienze? L’avete mai sentito proferire parola? Una frase, dico una frase di senso compiuto, anche solo logicamente apparente non è stato capace di dirla, di pronunciarla.
Peccato non fosse in atto il servizio della pagina 777 di televideo. E chi ha costruito il complotto si è servito di lui per le indagini camuffate? Tutti coloro che hanno compiuto le indagini per distruggere la Juve devono vergognarsi.

Vergognarsi per aver perseguito solo quel fine, dietro ovvi interessi di ricambio certamente, nessuno fa nulla per nulla…Vergognarsi di aver mentito spudoratamente dinanzi la Corte e magari dopo aver pure giurato, vergognarsi di aver volutamente e appositamente nascosto telefonate importanti che riguardavano altre società, inter su tutte (ma ne era la mandante), vergognarsi di aver sfrontatamente messo a repentaglio la vita di tanti addetti ai lavori e creato rabbia, odio e tensioni tra le tifoserie, vergogna per aver creato un malessere storico che difficilmente troverà porto di quiete, vergogna per l’eredità che lasceranno ai loro figli.

Questa mia esternazione non deve sembrare eccessiva solo perché trattasi di sport, qui si parla di giustizia, si parla di valori schiacciati e depauperati dall’agire di gente disonesta con l’aggravante però che non si tratta del solito petroliere che elargisce maglioncini cachemire, bensì di gente che indossa una divisa, gente che dovrebbe solo per quella agire in buona fede e per la verità delle cose.

Rimane in tutti noi bianconeri e in tutti gli sportivi capaci di discernere il tifo dal senso di giustizia grande rammarico ma non viene ancora meno il credo verso una giustizia finale che ridia dignità a tutto ciò che è stato schifosamente manomesso: Giustizia, Arma, Sport. Juventus e tifosi.
Osserveremo con estrema attenzione se ancora una volta la logica degli interessi fraudolenti o le decisioni provenienti dall’alto avranno più peso della stessa verità emersa dopo aver stroncato appieno le tante prove fasulle e inconsistenti portate dall’accusa contro coloro che avevano creato uno degli squadroni più forti al mondo e portato l’Italia per l’ennesima volta a vincere un Mondiale. E chiudo con le stesse parole proferite dal grande Luciano dinanzi al Giudice e alla Corte “La mia Juve era una squadra fatta di campioni - non aveva bisogno di aiuti.
E l'Inter non si può permettere di dire che perdeva per colpa degli arbitri se poi vendeva dei campioni come Seedorf e Pirlo per comprare gente come Gresko, Coco, Vampeta e Taribo West. È per giocatori come questi che perdevano».

 
 
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