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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Stefano Bianchi (J105143) del 04/10/2011 09:04:52
Moratti, ci risiamo!
Da ieri canticchio felice “Bisogna saper perdere”, e mi sembra di vederli ancora i mitici Rokes, che, alla fine degli anni ’60, si contendono il ruolo di prima band del beat italiano con l’Equipe 84. Fischietto contento questa canzone della mia adolescenza, ed il perché è presto detto: con la sesta giornata di campionato è tornata l’Inter che piace a me, quella di sempre.

Avvisaglie ce n’erano già state, iniziando dal coro degli allenatori che rifiutavano di allenare la squadra della Banda degli Onesti. Una Banda colta da ambascia, che con una rosa da difesa a quattro, ha assunto uno che fa giocare con la difesa a tre. Si sono poi aggiunti altri presagi: la prima evaporazione d’essere umano grazie ai dollari (Eto’o), risultati negativi a raffica, la sostituzione del povero Gasp con Ranieri. Badate bene, non Massimo, che tra Cantagiri, Canzonissime e Sanremi qualcosa ha vinto, ma Claudio, quello che se i campionati si vincessero arrivando secondi, sarebbe l’allenatore più blasonato d’Europa.

Non osavo sperarlo, ma ieri è arrivata la conferma: l’Inter è tornata quella di sempre, per di più in una giornata in cui la Juventus ha asfaltato i campioni in carica del Milan. E mentre motivetto dei Rokes mi fa ancora compagnia, rivedo il grande Shel Shapiro in dissolvenza incrociata multipla col Moratti.

Grazie, vecchia cara Inter di essere tornata, così come piaci a noi, Inter di ronaldiana memoria, che quando perdi non è mai perché hai giocato peggio, perché i tuoi giocatori hanno un anno di più, perché il tuo allenatore non coglie una cippa, perché i tuoi calciatori sono peggiori degli avversari, perché hai sbagliato la campagna acquisti.

Grazie di esistere ancora, vecchia Inter di una volta, che ti cuci sul petto gli scudetti degli altri, che da anni vinci a forza d’aiutini (che a te sono dovuti), con quel presidente, petroliere ma ecologista, che ha avuto a libro paga l’allenatore più antipatico della storia del calcio mondiale, guarda caso, anche lui scappato alla ricerca di ancora più soldi.

Grazie del tuo ritorno, ci mancavi, dolce Inter di manciniana memoria, sempre certa che siano gli arbitri a decidere i campionati e che il Capostazione sia tornato di nascosto ed abbia ricostruito un cupolone più grande che San Pietro.
E che, naturalmente, il Signor Rocchi di detta cupola faccia parte, ed il suo arbitraggio col Napoli sia un avviso trasversale per convincere la banda Rubatti e Truffera a restituire lo scudetto del 2006. Sei tornata, finalmente, o Inter piagnona che gridi al complotto e che ci hai deliziato per anni. Sei tornata proprio mentre noi si rivede, nella giovane Juve di Conte, quella squadra arrapata di vittorie che era la prima Juve di Marcello Lippi.
 
 
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