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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Maurizio Inca del 05/10/2011 15:45:34
Il giudizio penale è più importante di quello spor
Mentre i prescritti di tutta Italia continuano a rimanere con la testa sotto la sabbia, comportandosi con la verità come “l'animale notturno di fronte alla luce del sole", il processo di Napoli si avvia a conclusione. A meno di clamorosi ribaltoni - che stante le risultanze dibattimentali saprebbero tanto di somma infamia - la sentenza dovrebbe portare al proscioglimento degli imputati. Qualora ciò accadesse,la teoria sulla quale è stata costruita l'intera messa in scena del 2006 cadrebbe miseramente. Venuta meno la fantomatica cupola moggiana, crollerebbe in un solo istante l'intero castello di carta su cui si sono basate le motivazioni che fondarono le sentenze sportive della scialba operazione "epura la Juve". Molti continuano ad affannarsi nell'affermare la distinzione fra processi sportivi e procedimento penale. Se ciò è vero sul piano formale, lo è di meno su quello sostanziale. Anzi, a ben vedere, l'accertamento penale è enormemente più attendibile - potendosi utilizzare nel suo ambito strumenti probatori molto più incisivi - sopratutto quando i fatti valutati sono i medesimi. La realtà è che questo, probabilmente, è l'ultimo argomento rimasto agli antijuventini per giustificare l'infamia del 2006, ed un po’ anche la loro malafede. Ma costoro, in fondo, non conoscono bene le motivazione delle sentenze sportive, e se le conoscessero sarebbero doppiamente in mala fede. Tali decisioni si basarono sull'assunto dell'esistenza di un "reticolo" di rapporti, creato da Moggi,che coinvolgeva a tutti i livelli, arbitri, giornalisti, dirigenti e designatori, con lo scopo di condizionare i campionati. L’ escamotage fu usato per creare una sorta di illecito associativo, non previsto dalle norme del previgente codice di giustizia sportiva, che consentisse di dar forma all'ipotesi accusatoria attraverso la contestazione della reiterata violazione dell'art. 1 del CGS (violazione dei doveri di lealtà e probità sportiva). I giudici dei tribunali sportivi, in altri termini, non potendo applicare ai singoli atti in quanto tali l’art 6 (illecito sportivo), cercarono di costruire la condanna sull’assunto delle reiterata commissioni di atti sleali ripetuti nel tempo grazie ad una “struttura organizzativa“ permanente. Ho cercato di semplificare il più possibile l’aspetto giuridico delle motivazioni farsa del 2006, ma vi assicuro che l’artifizio utilizzato per condannare la Juve è molto più mefistofelico, perché in definitiva non c’era un solo comportamento che preso singolarmente poteva assurgere a dignità di illecito. Nessuna utilità promessa a terzi o ottenuta concretamente dagli arbitri; nessun indizio dal quale dedurre il condizionamento di singoli match, ovvero dei sorteggi. Niente di niente. Ebbene, come detto, qualora giungesse la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto, cadrebbe definitivamente l'organizzazione di Lucky Luciano - come da molti ipocriti è stato definito con spregio l'ex direttore generale della Juve - venendo meno il presupposto, ovvero l'assunto essenziale dal quale scaturirono le sanzioni comminate alla Juve.
Un altro elemento che non può essere ignorato rispetto alle sentenze sportive di allora, riguarda il fatto che di fronte a tutte le intercettazioni venute fuori grazie all’estenuante lavoro dei periti della difesa di Moggi, probabilmente la visione di insieme che avrebbero tratto i giudici (al netto della ormai acclarata volontà di perseguire soltanto la Juve e di adeguarsi al “sentimento popolare”) sarebbe stata certamente diversa. Si può veramente pensare che, preso atto che i comportamenti oggetto di indagine non fossero soltanto ad appannaggio di unica società sportiva, le sanzioni irrogate sarebbero state le stesse?? Potevano permettersi di lasciare la serie A senza i protagonisti principali?? Potevano mandare solo la Juve in B dopo aver scoperto che le grigliate le faceva pure Facchetti, e che Meani minacciava De Sanctis di non ammonire Nesta, altrimenti gli avrebbe scatenato i giornali amici?? E la questione dell'arbitro Nucini, quella dell'assistente Coppola, che peso avrebbero avuto? Di fronte ad un quadro così complesso, anche se magari sbagliando, sono convinto che sarebbe arrivato il solito colpo di spugna all'italiana.
Allo stato, ciò che è veramente grave, e che non potrà essere accettato dagli juventini finché giustizia non verrà fatta, consiste nella scoperta che l'indagine penale, dalla quale è scaturita quella sportiva (altro passaggio che non va assolutamente dimenticato), è stata condotta con la chiara volontà di colpire Moggi. Sono state volutamente omesse conversazioni rilevanti che dovevano essere trasmesse alla giustizia sportiva, e che invece sono state occultate. Abbiamo scoperto che coloro che dovrebbero tutelare la dignità e l'onore di tutti i cittadini - forse etero diretti - hanno volutamente infangato, senza alcun ritegno, la reputazione di uomini e la storia di una società sportiva, solo per avvalorare un teorema accusatorio preconcetto e, probabilmente, suggerito dall’esterno. Questo è il vero scandalo di Farsopoli. Non è più una questione di palle rotolanti è giudizi da bar dello sport. Questa faccenda è diventata molto più grave. Ed è forse il caso che se ne rendano conto, non dico i poveri prescritti che dovrebbero mettere in discussione cinque anni di menzogne, ma almeno gli pseudo giornalisti e commentatori sportivi che continuano a propugnare tesi assolutamente inconsistenti, non avendo la faccia di ammettere che allora hanno commesso tutti un enorme, imperdonabile errore, danneggiando non solo la loro credibilità personale e milioni di tifosi, ma innanzitutto il calcio italiano.
 
 
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