Si è chiusa finalmente una dura e lunga settimana. Settimana caratterizzata più che dai commenti dovuti ai risultati ottenuti in campo( Pareggite?), ma da chiacchiericci che nulla hanno di consistente se non quello di delegittimare ciò che la Società Juventus sta ottenendo soprattutto fuori dal rettangolo di gioco.
Chiaramente capisco anche che il chiacchericcio è il viatico fondamentale per la maggior parte della carta stampata italiana, chiacchiericcio che nel peggiore dei casi fa vendere qualche copia in più e nel migliore dei casi ottiene lo scopo di creare tensioni in un ambiente già provato dalle false vicende di calciopoli, pardon falsopoli. Ma andiamo con calma e con rigore cronologico degli attacchi appena subiti, prima però una premessa è d’obbligo.
La Juventus da due anni a questa parte è divenuta nuovamente antipatica, sfortunatamente non per i risultati ottenuti sul campo quanto per quelli ottenuti fuori dal campo. I fatti di Farsopoli hanno contribuito a inacidire l’ambiente nei nostri confronti, il tentativo di Andrea Agnelli di ottenere quello che ci è stato sottratto ingiustamente battendo qualunque strada giuridica ha colto nel segno. I l chiedere inoltre che venga anche quantificato il danno di immagine subito è stata la classica ciliegina sulla torta. Inoltre che questa strategia è stata ascoltata in Europa facendoci risparmiare anche i soldi del francobollo ha infastidito e innervosito coloro i quali per 5 anni hanno fraternizzato con chi di tutto questo ha tratto vantaggi.
Ma chiaramente questo comportamento assolutamente irrispettoso nei confronti di chi ritiene che giustizia sia stata fatta non poteva passare impunito, anche perché si sa che nonostante il condizionamento mediatico l’immagine della giustizia sportiva ne è uscita minata nella sua credibilità. Per non parlare dell’ormai quasi vergognosa coesistenza nelle azioni e nei fatti della FIGC e dell’Internazionale Milano F.C, coesistenza che ha fatto allarmare l’Uefa chiedendo che si diano risposte celere.
Per tutto questo e molto altro ancora ( non parlo delle nuove intercettazioni e del fronte Napoli) si è deciso di farla pagare o quantomeno di creare tensioni all’interno della mai impunita società bianconero. Chiaro si parla di strategie e quindi la strategia diventa in questi casi una arte subdola che del anonimato fa il suo punto di forza, ma ormai noi juventini da 5 anni a questa parte abbiamo capito chi gestisce i fili di questa commedia dai tratti chiaramente italiani.
Ed ecco che allora si è deciso di farla pagare, perché se è vero che non si può zittire la voce di chi cerca di essere ascoltato, si può almeno infangare la credibilità delegittimandone i risultati e le strategie. Da notare come questo modus operandi faccia ricordare certe strategie attuate dalle cosche mafiose per delegittimare il potere che alcuni personaggi hanno anche se messi a tacere.
E allora ecco che parte l’attacco: quali i simboli maggiori di questo nuovo corso della Juventus? Chiaramente Alessandro Del Piero e lo Juventus Stadium simboli di una continuità tra un grande passato e un grande futuro. Ed ecco che l’attacco inizia a delinearsi con articoli che risvegliano in noi cattivi pensieri “ Agnelli scarica Del Piero” “Le Bandiere pesano” e quant’altro, chiaramente io non voglio entrare nella questione palesando il mio pensiero, ma il mio scopo e far capire come dietro questo attacco si cela una chiara strategia.
Un attacco al simbolo della Juventus ottiene lo scopo cercato quello di far parlare tanti personaggi dimenticati, che come tanti soldati chiamati alle armi, sparano sentenze e giudizi con una facilità degna dei più grandi guerrafondai. Ma ovviamente questo i tifosi Juventini lo sanno e non capiscono come una non notizia possa diventare notizia, nella trappola ci cascano in tanti e forse anche il nostro amato capitano. Ma la settimana è lunga e non è mica finita, rientrata la polemica e soprattutto non avendo sortito l’effetto sperato si decide di sparare il colpo ad effetto: attaccare la nuova casa lo JUVENTUS STADIUM. Viene reclutato il Procuratore Generale Raffaele Guariniello, che per le cause juventine ha una forte predilezione, e si decide di aprire un inchiesta su una fantomatica partita di acciaio non conforme, utilizzato nella costruzione del Juventus Stadium. Ed ecco che i solerti lacchè di turno e giornalisti del gruppo RCS (orgogliosi di essere interisti) decidono di dare ampia risalto alla notizia, Il foglio rosa apre con una prima pagina in rete “Juventus stadium rischio crollo” relegando a in un piccolo spazio non nocivo la notizia dell’ottenuta agibilità o che la Juventus in questa storia è parte lesa, ma si sa la gente non legge gli articoli ma solo i titoli. Ma le reti Mediaset fanno di meglio, il noto programma Studio Sport commenta la notizia in modo assai poco professionale: “in corso un indagine con ipotesi di reato ben precisa: delitto colposo di danni in relazione al crollo di costruzioni. (…), perché a delinquere in questo caso, secondo la magistratura sarebbe la Juventus, la costruzione il suo stadio inaugurato nemmeno due mesi fa (…)Il rischio immediato ipotizzato la chiusura dell’impianto(…).
Frasi ad effetto chiaramente che nulla hanno di giornalistico ma solo di Propaganda anti Juventus. Chiaro è che siamo sotto attacco, chiaro è che siamo diventati antipatici e fastidiosi ma io spero di diventarlo soprattutto per motivi di gioco.
P.s: La forza di 14.000.000 di juventini è di continuare sulla strada tracciata e di non cadere in facili polemiche da bar dello Sport.
Francesco Cardinale.
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