E' ora che i "Tifosi si rendano conto delle carenze" di questa massa di non-competenti che governa il calcio. Seguono considerazioni:
I°)considerazione di un ipotetico cittadino-tifoso in un momento storico in cui si chiedono sacrifici a tutti: ma è possibile dichiararsi non competenti(con riferimento alla non-decisione presa a Luglio 2011 sulla revoca dello scudetto di cartone) senza sentire il bisogno etico di dare le dimissioni un attimo dopo? E quando riscuotono lo stipendio, non sentono tremare la mano?
II°)considerazione: il Presidente Petrucci che si espone raramente in prima persona preferendo mandare Abete in avanscoperta, questa volta, allarmato dalle cifre in ballo, scende prepotentemente in campo in soccorso del fido ma dialetticamente soccombente scudiero e lo fa per stigmatizzare l'arroganza di A. Agnelli. Sembra quel tizio che, avendo assistito solo al finale del film, non afferra la logica della trama finendo fuori tema. Ma non era chiaro a tutti che procedendo l'azione senza giustizia e parità di trattamento si sarebbe andati per tribunali, quelli veri però? Se l'associazione di cui fai parte ti rema contro è chiaro che fai appello ad un organismo credibile, ma forse il nostro si è perso l'anticipazione del programma dei ricorsi presentato a suo tempo dalla Juventus. In ogni caso fare ricorso a 5 saggi per combattere l'arroganza,3+2 forse è più autorevole..hi...hi...hi, di Agnelli è un'operazione diabolica, ma come, se stiamo ancora aspettando l'applicazione delle condizioni poste dai precedenti 3 saggi sullo scudetto di cartone! Certo è che la fantasia non abita dalle parti del Foro Italico.
III°)considerazione: a maggior sostegno di quanto sopra affermato c'è il ritorno del concetto di "ggente" e del sempre utile riferimento al "sentimento popolare" col quale quando serve bisogna essere obbligatoriamente in sintonia. Il riferimento di Abete è al fatto che l'azione di rivalsa della Juventus non sarebbe giustificata dalla recente assoluzione di Napoli perchè la ggente sa come sono andate le cose durante Calciopoli. Peccato però per lui che la ggente, che ha seguito il processo in questi lunghi anni, adesso ne sappia un pò di più per farsi circuire di nuovo. Per esempio la definizione salvifica di "parte lesa" per chi ha operato disinvoltamente in prima persona, dalle famose fidejussioni fino ai Co.co.co. ed alle prescrizioni sul filo di lana, solo adesso che, con la condanna di Moggi e l'assoluzione della società, il concetto si estende anche alla Juventus esce fuori prepotentemente l'attenzione per la ggente che non si fa infinocchiare (mentre prima evidentemente si).
E' proprio vero che, come avviene per i dispersi nel deserto, a forza di girare in tondo dopo un pò ti ritrovi nel punto di partenza magari a dire e a fare le stesse cose.
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