Ci avevano detto che dopo Farsopoli il calcio italiano fosse finalmente lindo, pulito, intonso. Che una volta eliminato il grande manovratore, il Totò Rina della famigerata cupola pallonara, tutto si sarebbe svolto secondo regolarità e chiarezza. Ci hanno raccontato la storiella che il sistema non funzionava perché qualcuno alterava i campionati senza peraltro alterare le partite o condizionare gli arbitri (nulla di tutto ciò è stato mai provato). Fatto fuori Lucky Luciano e la sua società, consentendo ai perdenti per antonomasia di vincere in solitudine e nel contempo spodestare la nostra serie A dall’empireo dei migliori campionati del continente, tutti annunciavano la rinascita del modello calcistico targato FGCI (federazione italiana gioco interista). Invece a distanza di pochi anni, e mentre nei campionati post 2006 gli arbitri e le partite subivano i soliti condizionamenti dei nuovi capi bastone prescritti e dei loro servi mediatici, siamo ancora punto e daccapo; l'ennesimo scandalo ha nuovamente squarciato il velo del tempio delle istituzioni sportive. Siamo ancora di fronte ad un ordinamento ed ad una federazione verso il fallimento definitivo. Ma nonostante ciò, i vertici rimangono immutati. I "caporioni" sono sempre gli stessi da più di due lustri. Sempre le stesse facce. Gli amici dei prescritti, Petruccio, Carrero e Ebete, incollati alle poltrone del potere nonostante i fatti e le vicende degli ultimi anni abbiano ormai incofutabilmente palesato la loro irresponsabilità ed incapacità; la loro incompetenza. I tutori del nostro sistema-calcio, pur avendo fallito il loro mandato, sono come quei manager della Lehman Brothers, che dopo aver provocato la più grande bancarotta nella storia degli Usa, se la sono data a gambe, mettendo in saccoccia laute prebende. Con la differenza che lorsignori sono ancora lì, ai vertici, a raccontarci che l'etica e la morale non vanno mai in prescrizione, e che la loro attività si ispira a principi di giustizia ed equità. Io non so come termineranno le vicende legate a Farsopoli e a Scommessopoli, però spero nel profondo che a pagare non siano soltanto i giocatori e i dirigenti delle società sportive - e purtroppo più di tutti i bistrattati tifosi - ma auspico che prima o poi anche certi mangia pane a ufo,i dissanguatori delle sterili casse della pubblica amministrazione - incompetenti per loro stessa ammissione - vengano puniti per il male che, loro per primi, con le loro ambiguità ed ipocrisie, hanno fatto e continuano a perpetrare nei confronti del calcio italiota.
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