A scadenze periodiche, si sente partire la campagna dei sedicenti amanti del calcio giocato che invitano tutti gli juventini a guardare avanti, mettendo una pietra sopra al passato e alle vicende di calciopoli. Intanto c'è da dire che, se la vicenda fosse stata soltanto legata all'amministrazione della giustizia sportiva, avremmo probabilmente dovuto inghiottire una dozzina di rospi, ma alla fine avremmo dovuto cedere di fronte al muro di gomma dell'iniqua giustizia interna alla federazione. Il problema è che è in corso di celebrazione un pubblico dibattimento penale e che abbiamo avuto modo di seguire l'istruttoria dello stesso. Adesso sappiamo quello che prima potevamo solo immaginare, venendo presi per visionari, spesso dagli stessi nostri amici juventini. Sappiamo da cosa è nata l'indagine e come si è sviluppata, sappiamo come e da chi è stata condotta la regia delle investigazioni, quello che è stato occultato e quello che è stato sottoposto ad oculato maquillage. il processo va avanti, leggeremo le incongruenti motivazioni della sentenza di Napoli e gli atti d'appello delle difese, forse ci saranno altri pentiti tra i carabinieri o forse colui che ha fin qui parlato celato dall'anonimato rivelerà la sua identità, ma ciò che è certo è che non esiste pietra, macigno o montagna che potrà coprire l'enorme discarica di pattume e di illegalità che sta alla base di farsopoli e noi non siamo disposti a farci ulteriormente raggirare. |