Tra tante supposizioni ed impressioni, una certezza. O meglio, una conferma. Anche il Campionato 2004/05 (quello del 28° Scudetto, come , ovviamente quello del 2005/06 e del 29° titolo, addirittura mai stato neanche oggetto di indagine) “è stato regolare ed il suo esito non risulta alterato”. E allora , però, come riuscire nella difficile e scomoda missione di giustificare l’ingiustificabile e farsopolara sentenza precostituita (ed avulsa da quello che è palesemente emerso durante il dibattimento)? Come fare credere che un fragile (o meglio inesistente) castello accusatorio possa rimanere in piedi dopo essere stato sonoramente ed ulteriormente sbugiardato dai fatti e dalle testimonianze processuali? Semplice, restano sempre le S.I.M. (Sensazioni. Imprecisioni. Malagiustizia). Nella redazione di spericolate e contraddittorie motivazioni (infarcite di “nonostante”, “si potrebbe”, “non si può comunque escludere”) si sono dovuti appigliare allo sgangherato teorema delle famose e fumose nonché intercettabili (ma, chissà perché, lasciate ammantate di mistero) sim svizzere. Teorema portato avanti in modo “artigianale” (aggettivo usato dagli stessi giudici per definire il buffo “lavoro” dei periti dell’accusa) e pieno di incongruenze (con persone che si sarebbero dovute trovare in più posti contemporaneamente, telefonate in entrata di una cella non corrispondenti a quelle in uscita dall’altra), arbitri presunti (molto presunti) possessori di schede aventi con cui la Juve una media punti inferiore (dovuta a numerosi errori contro la Squadra bianconera) rispetto altri direttori di gara non “svizzeri” (tutti dati e fatti, questi, verificabili e riscontrabili attraverso la visione delle relative statistiche e la visione delle partite in esame). Insomma, caduto tutto il resto (sorteggio truccato, ammonizioni mirate ed altre idiozie varie), ci si è aggrappati a questa suggestione che si vuole comunque ritenere "credibile" e che ripropone, in altre vesti, quel famigerato “sentimento popolare” dei processi farsa dell’estate del 2006. Ed in effetti, come allora, anche adesso chi ha avuto l’ingrato compito di redigere le motivazioni di un pronunciamento immotivato, non ha potuto fare a meno di sottolineare, comunque, ciò che era ed è fin troppo evidente, ossia che “non ci sono partite truccate o comprate” , che le difese non sono state messe nelle condizioni di difendersi da qualcosa di incomprensibile e che, in sintesi, non ci sono prove di alterazioni del corretto svolgimento del Campionato, da noi vinto quindi regolarmente sul campo. Inoltre, questa volta (avvalorando ancora di più le ragioni di chi ritiene, sin dall’inizio, che la Juve sia stata fermata nel 2006 per eccesso di vittorie e di forza con una ridicola farsa) nelle motivazioni, hanno dovuto riconoscere che le indagini sono state frutto di congetture, parziali, mirate e che quindi non sono riuscite, in sostanza, ad analizzare ed evidenziare nel complesso tutto quello che è avvenuto nel calcio e, perciò, il contesto in cui si muoveva Moggi per difendersi da azioni che anche altri (in modo più grave e più dall’alto) compivano (parlando con designatori, arbitri, guardalinee tifosi “meaniani” scelti, facendo regali, chiedendo nel dubbio di sfavorire la Juve o di vincere “onestamente” le proprie partite sbloccando la casella giusta) dalle pressioni di Presidenti di Lega (boss sempre “meaniano”, Federazione, mass media (che anche adesso continuano imperterriti nel loro sporco lavoro di condizionamento) e spionaggio industriale (quello della Telecominter, qualificato “odioso” ma non preso stranamente in considerazione). Quindi, in definitiva, abbiamo avuto un Moggi condannato per sensazioni e possibilità che certi comportamenti (meno gravi di altri) potessero portare, eventualmente e nonostante tutto, a tentativo di frode. Logico e lineare, no? Siamo certi che il nostro caro Direttore, con i suoi validi legali, cercherà di smontare le ultime buffonate dell’accusa lasciate incredibilmente e, malgrado tutto, in piedi. E noi (non curandoci delle porcate e della spazzatura che scrivono e scriveranno pseudogiornalisti ad uso e consumo dei loro utenti, come loro, miseramente antijuventini e quindi perdenti) ancor più rafforzati dalla assoluzione della nostra Juve, proseguiremo, con un grande Juventino come Andrea Agnelli (sempre legato da un rapporto di stima reciproca ed amicizia con Giraudo e Moggi che lo ha pubblicamente ringraziato ricambiando le sue belle parole), nella nostra battaglia di civiltà e giustizia (magari chiedendo una doverosa applicazione dell’art. 39 sulla revisione) per difendere tutta la nostra Storia (compresi i sacrosanti, comunque incancellabili e sempre nostri 29 Scudetti) lottando, inoltre, sul campo (guidati dall’indomito Mister “AntonioConteCapitano) per conquistare al più presto , contro tutto e tutti, il prossimo titolo della meritata (e, con Farsopoli, solo rinviata) Terza Stella. La Vera Storia del Calcio siamo noi. Sempre più orgogliosamente forza Leggendaria Juventus.
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