Pensate ai lunghi anni di dominio interista. Sembra passato un secolo, ma ricordo che vinceva senza avversari: una Rometta che faceva il possibile, una Juventus ancora in piena smile-era e – soprattutto – un Milan che non investiva una lira e si presentava in campo con una formazione assolutamente non competitiva.
Ma si sà, Berlusconi quando è al governo trascura la sua passione calcistica preso da cose di certo più importanti. Terminato il ciclo nerazzurro ecco che però a Silvio (ed a sua figlia Barbara) é tornata la passione e via così a nuovi investimenti che portano Ibra in maglia rossonera e ad un nuovo scudetto dopo tante stagioni di magra. Ma, diciamocelo, dopo così tanti campionati vinti di fila dai propri vicini di casa milanesi, un solo alloro poteva bastare? Certo che no! Il palmares va riequilibrato e gli investimenti ammortizzati, ecco perchè fin dall'inizio anche quest'anno il Milan è stato favorito per la vittoria finale.
Talvolta però anche nei piani meglio riusciti accade l'imprevedibile: il classico granellino di sabbia che inceppa la macchina o, se preferite, l'eroe aspirante suicida che con la sola forza della sua volontà si mette contro tutto e tutti. Per lunghi mesi questo piccolo intoppo è stata la Juventus, squadra rifondata con onesti mestieranti ed un condottiero veterano di mille battaglie.
Questa nuova Juve scintillante dell'inizio campionato non se la aspettava proprio nessuno: ecco spiegate le perplessità, la sorpresa, le facce smunte e l'isteria del clan milanista, irritato come sempre si irrita chi trova sul suo cammino ostacoli imprevisti. L'apice si è raggiunto quando, soffiando contro il vento, Antonio Conte e Pavel Nedved hanno tuonato contro i troppo solerti difensori dell'ordine costituito. Tutto fortunatamente rientrato: Andrea Agnelli si riappacifica al telefono con Galliani, Marotta che parla dei rossoneri come di un importante partner per riformare il futuro del calcio, e insomma sembra che dopo la tempesta dello scontro diretto tra le due società sia tornato un sereno più sereno di prima. E poi Berlusconi nostro ha già dichiarato che tornerà a fare il Presidente: si vede che ha già annusato la vittoria (e lui, quando annusa, raramente sbaglia).
Anche il nostro Mister ha infine capito che non serve alzare i toni...ed in fondo non lo dice ad ogni occasione? "Il Milan é favorito per lo scudetto, noi stiamo dando il massimo, è già un miracolo se siamo qui...". E poi non dimentichiamoci che, oltre ad un soddisfacente secondo posto da difendere, c'è pur sempre una importantissima Coppa Italia da conquistare. Tolti i soliti rossoneri – speriamo distratti dal campionato e dalla Champions – c'è però l'ostacolo Napoli: figuriamoci se De Laurentiis non spronerà i suoi a dare il massimo. Ecco perchè quando vedo gli azzurri partenopei andare bene in Europa e rimontare in campionato (meglio, molto meglio se aiutati da qualche involontaria svista arbitrale!) mi sento più fiducioso...chissà che anche loro, presi da competizioni più importanti, possano snobbare la Coppetta Italia che invece per noi sarebbe importante anche per metterci la stellina d'argento sulla maglia.
E poi il prossimo anno chissà... Con un Milan finalmente sazio, con una Roma in ricostruzione, con l’Inter di nuovo nel braccio della morte, con il Napoli (speriamo!) impegnato a vincere quella Coppa Italia sfuggita (risperiamo!) un anno prima, vuoi vedere che è proprio l'anno giusto per arrivare a 30? Lo capiremo forse già a fine agosto: se arriva qualche Top Player, vuol dire che anche la proprietà si sente finalmente fiduciosa nella vittoria. Io proprio me lo sento: il prossimo è l'anno giusto! |