Domenica sera l'arbitro Rocchi ha fatto saltare i nervi anche a persone normalmente posate, che si erano date la regola di non commentare mai le scelte tecniche degli arbitri. Guidolin, seppur tradito dalla mano tremolante di rabbia, è riuscito in sala stampa a mantenere con enorme fatica il suo proposito; Pozzo, il patron dei bianconeri friulani, no. Pozzo non ce l'ha fatta ed ha espresso tutta la sua rabbia per un arbitraggio che oggettivamente è stato palesemente partigiano: dalle due ammonizioni rifilate a Fabbrini, passando per un rigore che in realtà era un fallo in attacco, per finire con una serie di punizioni dal limite a favore dei friulani totalmente ignorate. Il Napoli nelle ultime due trasferte ha racimolato 4 punti, frutto delle decisioni scellerate dei bomber col fischietto in bocca, più che delle prodezze dei bomber Cavani e Lavezzi.
Ma l'inusuale arrabbiatura di Pozzo e Guidolin non è la piacevole novità a cui faccio riferimento nel titolo; la piacevole novità sta nel fatto che uno stadio Friuli traboccante di rabbia ha finalmente intuito come tira il vento da qualche anno a questa parte; lo si capisce dai cori: non si è sentito neanche un "Come la Juve, voi siete come la Juve..." classico sempreverde delle curve italiche; piuttosto si sono sentite urla ed insulti tutti rivolti al Napoli ed al suo presidente De Laurentiis, senza sconti, senza paragoni, a testimonianza del fatto che forse qualcuno sta iniziando a capire che i termini di paragone, quando si vuol dare del "ladro" a qualcuno, non sono più la Juve subissata dai Braschi Boys praticamente ogni domenica, ma quelle realtà che in un modo o nell'altro sembrano godere di un occhio di riguardo, quando addirittura di favori imbarazzanti, da parte di una classe arbitrale che, è bene ricordarlo, viene designata e non sorteggiata.
E' quindi una piacevole novità vedere un presidente che si indigna come tutti hanno sempre fatto nei confronti della Juve, anche quando contro la Juve non gioca; è una piacevole novità vedere De Laurentiis lasciare lo stadio inseguito dalle urla e dagli epiteti della tribuna d'onore come un Moggi qualsiasi. E fra queste piacevoli novità spicca anche il piacevole ritorno di un grande classico del calcio italiano: l'Inter che non riesce a vincere neppure coi favori arbitrali.
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