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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di vito Cavarretta del 24/03/2012 12:05:52
Uno scudo immunitario contro il sentimento popolar
Noi juventini, che fino al 2006 avevamo seguito il calcio pensando ingenuamente che fosse un gioco destinato ad esaurirsi all'interno di un rettangolo di prato e per la durata dei 90 minuti regolamentari, ci siamo dovuti arrendere alla rilevanza di un fattore mai considerato seriamente in precedenza: il sentimento popolare.
Come ha avuto modo di spiegare uno dei giudici che ci privō di due scudetti, bisognava rendere una decisione che desse soddisfazione a questo ignoto convitato.
Da quel momento ci siamo dovuti porre il problema della genesi e della natura di questo mostro, ma soprattutto dovremmo interrogarci sulle strategie da adottare per evitare che un nuovo (o il vecchio) sentimento popolare torni a banchettare nella nostra bacheca dei successi conseguiti sul campo.
Dopo cinque anni di inferno, la Juve si č finalmente dotata di un allenatore degno di questo nome che, con sforzi notevoli e grande abnegazione, spremendo il sangue dalle rape e facendo rendere il 200% ai suoi giocatori, ha riportato la squadra ai livelli di competitivitā che le competono. Non appena la Juve ha ripreso ad insidiare l'egemonia milanese, č ripresa la grancassa mediatica in base alla quale gli errori arbitrali sono scusabili e in buona fede solo quando non favoriscono la Juve, mentre sono imputabili a titolo di colpa alla juve non appena la favoriscono.
Sarebbe gravissimo se il nuovo assetto amministrativo non ne tenesse conto e non si premunisse di adeguati strumenti di difesa. Il sentimento popolare č come i tumori maligni, c'č sempre il pericolo che si riformi.
 
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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