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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Antonero del 03/04/2012 18:47:10
Per vincere servono anche giornali e televisioni!!
Nella celebre intercettazione fra il presunto “cupolaro” De Santis e Meani, del 29 aprile 2005, ore 14.59, alla vigilia di Fiorentina-Milan, in merito alla possibile ammonizione del diffidato Nesta, il famigerato addetto agli arbitri della società rossonera, ad un certo punto afferma:
“Hai capito? Perché quello lì io… la madre di tutte le battaglie è quella lì, che i nostri giornalisti… tutto l’ambiente è lì che ti aspetta, che se viene fuori una cosina su Nesta ti ammazza”.

Dopo due settimane, più o meno, si sarebbe giocato il match scudetto contro la Juve, quello per intenderci della fantastica rovesciata di Pierino, partita, tra l’altro, che andammo a giocare senza Ibra, grazie alle telecamere solerti delle tv amiche.

Tradotto in un italiano, che troppo spesso questi parvenu del mondo del calcio maltrattano, la velata minaccia suonava più o meno così: caro De Santis, se ti azzardi ad ammonire Nesta e a fargli saltare la partita contro la Juve, ti scateniamo contro tutti i media amici.

Prendo ad esempio questa emblematica intercettazione – che insieme a tante trinariciute, cioè alacremente “baffate” dagli investigatori, furono dimenticate nel cassetto – per significare quanto sia fondamentale il supporto che i media e i giornali organici alle squadre milanesi (non dimentichiamo che “in RCS nasciamo tutti interisti”) hanno da sempre fornito a tali club, ed in particolare alla squadra del Presidente del Consiglio. Grazie a questa copertura capillare e martellante, infatti, sabato sera, nonostante sembrasse chiaro che il goal di Robinho fosse, per l’appunto, una segnatura fantasma, pertanto impalpabile ed ectoplasmica, dato che nessuna immagine – al di là dei tarocchi pubblicati sui siti di parte – poteva dare la certezza che la palla avesse varcato completamente la linea di porta, aiutati dalle imboccate degli amici giornalisti e commentatori di ogni risma, il duo del lamento, Allegri&Galliani, ha potuto inscenare una pantomima veramente esilarante.

Tale tragicommedia ha preso il via, guarda caso, negli studi di mediaset premium, quando nell' immediato dopo partita, l’ex arbitro Cesari ( a proposito, ma Paparesta che fine ha fatto?), senza poter avere la certezza materiale del fatto, ha subito dato per certo il goal di Robinho, imboccando splendidamente l’intervistando Allegri che, immediatamente, colto al volo lo splendido assist alla Ibra, si è lanciato nella nota intemerata contro il povero, innocuo Marotta. Dopodiché il battage mediatico ha proseguito incessante nei giorni successivi con articoli della carta stampata, servizi sui telegiornali e programmi dei più disparati. Il messaggio che si è voluto far passare è il seguente: se c’è una squadra penalizzata in questo campionato è il Milan. O addirittura, come ho sentito con le mie orecchie, “ci sono errori ed errori, quelli contro il Milan valgono un campionato!”.

La fallacia e la stupidità di queste tesi credo che siano troppo evidenti per meritarsi ulteriori commenti. Il tabellino dei rigori dati e subiti, e pertanto le scienze matematiche e statistiche, non possono essere stravolte dal Cesari di turno. Ciò non di meno, quello che sta accadendo, che è sempre successo e che, in ultima analisi, è stata la spinta determinante all'operazione fraudolenta di epurazione della Juve, dovrebbe indurre al più presto i nostri vertici societari ad una seria e urgente riflessione sulle strategie e le politiche di comunicazione del club .

Per esempio, non si potrebbe pretendere che nelle poche trasmissioni in chiaro in circolazione siano presenti giornalisti o ex calciatori in grado di difendere adeguatamente le ragioni del nostro club?

E’ mai possibile che non si possa chiedere alle reti del proprietario del Milan una maggiore imparzialità e un sano pluralismo? Questi sono solo degli esempi, ma è evidente che il problema dovrebbe essere affrontato in modo molto più organico.
 
 
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