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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di BeppeBio del 05/04/2012 11:10:08
Le pato...logie rossonere
Che sia più facile vedere le pagliuzze negli occhi degli altri piuttosto che le travi che ingombrano i propri è uno dei detti bibblici che, a mio parere, maggiormente definiscono le limitate capacità di giudizio degli esseri umani, dato che nessuno è certamente in grado di poter scagliare la prima pietra.
Tuttavia, tra questi “nessuno”, nell’ambito calcistico c’è “qualcuno” che occupa attualmente una posizione di irragiungibile preminenza, ovvero il duo Allegri – Galliani i quali, con la scusa di esortare l’altrui silenzio per non alimentare fastidiose polemiche, dopo il gol di Muntari continuano a sbraitare al mondo intero i torti arbitrali che ritengono di aver subito, in una sorta di perfetta imitazione del miglior Moratti.

Infatti, modi e toni con cui formulano le loro accuse non si distaccano per nulla da quelli utilizzati dal presidente prescritto: proprio come le telefonate di Facchetti ad arbitri e designatori e la sua collaborazione con Nucini non hanno importanza per gli onesti nelle loro valutazioni su farsopoli, così i regali di cui ha goduto dall’inizio dell’anno Ibra e compagni non contano nulla per Galliani e Allegri, quando si mettono a calcolare le risultanze dare/avere degli arbitraggi relativi alle gare del Milan.
Quindi, ergendosi anche loro a fieri paladini dell’inesistente onestà meneghina (rossonera o nerazzurra che dir si voglia), fingono di invocare l’introduzione di mezzi e tecnologie che possano evitare a tutti i danni dei gol-non-gol per poi, tra battutine falsamente scherzose e “consigli vari” a chi di dovere, invocare garanzie di scudetto servendosi dei media di famiglia e dei loro alleati.

Infatti, è da quando Conte ha giustamente iniziato a denunciare lo “spirito di calciopoli” che ancora aleggia minaccioso sugli arbitri italiani - ricordando loro che si può finire in galera anche solo per “un pericolo di tentativo” di concedere alla Juve ciò che le spetta - che Galliani e Allegri conducono una vera e propria campagna mediatica per dimostrare che sono loro i buoni…

Per un po’ di tempo, dall’alto dei loro 8 rigori decisivi a 0 (l’unico che ci hanno dato non ha avuto influenze sul risulato della gara col Cesena), si sono dimostrati fautori del fair play e hanno invitato Conte e Marotta a smetterla di chierdere “parità di trattamento” con frasi del tipo “torti e favori a fine anno si compensano”
Poi, però, dopo il pareggio con la Juve al Meazza e l’eliminazione dalla Coppa Italia, Allegri e Galliani hanno decisamente cambiato i toni dei loro interventi e hanno iniziato a “stracciarsi le vesti in piazza” gridando ai quattro venti che il gol-non-gol di Muntari vale tutto il campionato, che il gol-non-gol di Robinho a Catania è inaccettabile e che si sentono defraudati di almento 5-6 punti…

Insomma, il solito tentativo mediatico di distorcere la realtà dei fatti e farsi compiangere come vittime innocenti del “pericolo di tentativo” di far sputar loro sangue per vincere lo scudetto (Conte dixit) da parte di una Juve che non cala più le brache stil Cobolli, né tantomeno regala smile seguendo i consigli di Lapo.
Del resto, non è certo la prima volta che i nostri avversari ricorrono alla distorsione mediatica della realtà per far concentrare le attenzioni del sentimento popolare sul dito e non sulla luna che quello sta indicando.

A tutto il mondo anti-juventino, infatti, i media hanno fatto credere che chi ha taroccato i passaporti sia stato vittima inconsapevole di un inganno, che chi ha falsificato i bilanci abbia aiutato il calcio italiano con i suoi investimenti e che chi è stato prescritto o ha nascosto i suoi “spinga, spinga” in un “preservativo di fiducia” sia una sorta di esempio di onestà da citare sui libri di storia, per cui…
Per cui, cosa mai volete che sia per stampa e TV di regime far credere a chi non è bianconero che il gol-non-gol di Muntari valga un capionato o che quello di Robinho sia un inaccettabile favore fatto alla Juve, anche se dati inconfutabili (analisi con computer tridimensionale) dimostrano, come confermato dallo stesso Nicchi, che è impossibilile dal punto di vista fisico e matematico che il pallone abbia interamente varcato la linea.

Saranno forse le radiazioni sviluppate dagli ex sistemi di controllo del clan Tronchetti-Tavaroli, saranno forse gli influssi negativi sul sistema nervoso dei ripetitori Mediaset, ma quel che è certo è che a Milano le patologie mentali son di casa…
Infatti, a quelle nerazzurre sempre onestamente prescritte, si sono recentemente aggiunte quelle rossonere, perché solo un’alterazione patologica delle facoltà di ragionamento può portare a pensare che il Milan sia stato danneggiato dagli errori arbitrali nella stagione in corso…
Prendendo in considerazione solo i rigori negati o regalati, i gol regolari ma annullati e le eventuali giuste o ingiuste espulsioni, la situazione torti / favori relativa a Juventus e Milan è la seguente:
* Juventus : favori 6 / torti 19 = + 6 – 19 = – 13
* Milan : favori 15 / torti 7 = + 15 – 7 = + 8
Questi dati non possono stabilire quanti punti in più o in meno abbiano in classifica Juventus e Milan, ma il gap di 21 (-13….+ 8) a favore dei rossoneri testimonia chiaramente che il loro sentirsi defraudati è un vero e proprio stato patologico di morattinismo acuto.

E ora, dopo l’eliminazione da parte del Barcellona, il suddetto morattinismo acuto si è esteso anche alla Champions, dato che le lamentele rossonere in merito al secondo rigore concesso (regalato, per Galliani e Allegri) agli spagnoli non tengono in alcun conto di quello inspiegabilmento negato ai blaugrana nella gara di andata; insomma, si torna sempre alla diversa valutazione delle proprie travi e delle altrui pagliuzze
E a supportare i pianti rossoneri, ecco arrivare al galoppo il cavalier Mourinho, che consola Ibra e compagni dicendo loro che non si può lottare contro il potere del Barca…

Ma anche l’onesto protagonista dello scandalo portoghese “fischietto dorato 2003-2004” non sembra aver ben presente la differenza tra una pagliuzza e un trave, visto che non ricorda che il suddetto “potere del Barca contro cui non si può lottare” è stato schiantato da quello dell’Unicredit-Profumo-Moratti-Gagg nella Champions 2009-10 regalata all’Inter…
Infatti, nella gara di andata della semifinale della suddetta edizione, il suo amico ed ex socio nel ristorante O Menino – ovvero l’arbitro portoghese Olegario Benquerenca – ha fatto di tutto per garantire a Mou il passaggio del turno ammonendo 7 giocatori del Barcellona, negando agli spagnoli un “rigorissimo” per atterramento di Dani Alves ad opera di Snjider e, dulcis in fundo, concedendo il gol del 3-1 di Milito in netto fuorigioco.
Un gol che risulterà poi decisivo per il passaggio alla finale dei nerazzurri, perché a Barcellona i blaugrana vinceranno solo per 1-0, anche perché il direttore di gara – il belga De Bleeckere asservito al potere del Barca - non solo non ha concesso agli uomini di Guardiola un netto rigore per fallo di Samuel su Pedro, ma ha anche ingiustamente annullato al 90° il raddoppio qualificazione del Barca per un inesistente fallo di mano di Bojan, prima del tiro vincente.

Per cui…per cui, escludendo i soliti piagnistei di cui sopra, l’unica vera Pato…logia rossonera sembra essere quella del suo gioiellino brasiliano, che si infortuna anche quando gioca alla play station.
Sui media adesso è tutto un susseguirsi di interrogativi diagnostici per tentatare di individuare i responsabili di questa situazione, che tutti sembrano indicare nello staff medico del Milan.
Eppure, solo l'anno scorso sul Corriere dello Sport e sulla Gazzetta sono comparsi vari articoli che esaltavano il successi ottenuti da Milanlab nei confronti di Pato che - arrivato alla corte di Galliani come un “papero” di 71 kg debole e timoroso nei contrasti – grazie a diete e allenamenti speciali aveva raggiunto il peso di 78 kg, trasformandosi così in un “possente e veloce cigno” dell’area di rigore.

Eh gìà, talmente possente veloce che la sua massa muscolare non sembra riuscire a stargli dietro…
Non voglio fare il malizioso perché lascio volentieri a onesti e prescritti estrapolare certezze dalla apparenze, ma mi piacerebbe proprio sentire l’opinione di Zeman in proposito…
Ovviamente, nessuno lo ha ancora interpellato e lui – se non si tratta di Juve ha ben poco da dire – ma chissà quali verità avrebbe esternato se, nella situazione di Pato, si fossero trovati giocatori che indossano maglie dalle striscie sbagliate e si fossero chiamati Luca Vialli e Alessandro Del Piero



 
 
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