Negli anni 2004-2006 la Juve era di gran lunga la migliore squadra italiana, allenata dal migliore allenatore in attività e pertanto nessuno avrebbe dovuto discutere dei suoi successi. Oggi sentiamo i milanesi sostenere che Ibrahimovic è talmente forte che la sua presenza sposta gli equilibri del campionato, la squadra nella quale gioca diventa per ciò solo la favorita per la vittoria finale. All'epoca Ibrahimovic giocava con almeno 6-7 giocatori del suo stesso livello, in una squadra senza punti deboli, eppure la macchina del fango meneghina riuscì a sporcare i successi di quella Juve, in attesa che, col sentimento popolare precedentemente pasturato, fosse possibile mettere in atto il colpo di Stato sotto la regia di Guido Rossi. Adesso non siamo più una super potenza in campo, siamo una discreta squadra, molto ben allenata, ma comunque sufficiente per mettere paura in un campionato di imbarazzante modestia. E' bastato questo per rivedere delle scene già viste; le moviole e i moviolisti di regime, le aggressioni verbali ai nostri tesserati, stampa e televisioni compattamente contrarie, illazioni calunniose e quant'altro. Pensare che a fronteggiare tutto ciò bastino le conferenze stampa di Conte e qualche intervista qua e là, ci si sbaglia di grosso. Se la società non si struttura in modo serio ed organizzato per fronteggiare questo genere di attacchi e non decide una volta per tutte a farsi carico della tutela dei suoi tesserati, in maniera vigorosa e determinata, con un ufficio stampa a ciò indirizzato e con ufficio legale pronto ad intervenire, prima o poi ci ritroveremo vittime di un nuovo complotto. |