Il SOGNO, the dream, le songe, der Traum, u sognu, per gli stranieri di passaggio più la maggioranza meridionale (c’è sempre una maggioranza meridionale)
Ragazzi che bel sogno ho fatto! Un sogno lungo e appassionante come da anni non mi capitava di fare!
Sapete, quello che avvia la fase R.E.M. in cui i globi oculari si muovono all’unisono con quello che viene proiettato dietro le retine, con le sinapsi cerebrali a far da schermo. Una prima visione stile vintage, cioè in bianco e nero;
un sogno in cui, la nostra squadra comandava il gioco in lungo e largo come da troppo tempo non ci capitava di vedere;
un sogno in cui, il nostro estremo difensore latitava inoperoso s.v. senza voto; (credo sia giusto Gigi si decurti, anche se di poco lo ‘stipendio’, dal momento che per gran parte delle gare fa da spettatore e io sospetto che passi molto tempo a giocare con un minuscolo Ipod, e sto parlando dei 90 minuti di gioco, eh?;
un sogno in cui, schiantavamo una Roma diventata Rometta facendola uggiolare come un cagnolino… e si verificava a parti invertite il gesto della manina a 4 dita con cui un nostro giocatore salutava gli avversari; imitazione d’epoca del Pupone, allorchè derise i nostri eroi… con l’aggiunta, per giunta, di un’altra imitazione, sempre dell’Ottavo Re di Roma, ma questa riguardava la sua reazione da lama, che ebbe credo in un Mondiale nei confronti di Poulsen, il Danese che pareva giocasse con gli stivali; sì quello preferito a Xavi da un intenditore che poteva solo fare rima con “AlonZo”.
Un sogno in cui, Piallavamo la Beneamata Morattiana, da noi e a domicilio, impartendogli gratuite lezioni di pallone. Ma questo ci riusciva anche quando erano freschi di triplete, a causa del loro complesso di Elettra, complesso nel quale, la summenzionata desiderava possedere un pene ma in cambio riceveva Massimo.
Un sogno in cui, Annichilivamo un Napoli, amputando perfino i tre moschettieri del pallone di De LaMentis, e nonostante la loro prolificità, li rendevamo un terzetto di moncherini con nemmeno un tiro in porta!
Un sogno in cui, chiamavamo sul campo la Viola col suo prefisso, lo 0-5, nel quale una manita falloide, produceva in loro e nei loro supporters, forse a causa della forma per l’appunto falloidale, la peggiore proctite della sua storia calcistica;
un sogno in cui, esorcizzavamo lo spocchioso e inquieto Demone della Famiglia Addams, il cui maggiordomo, il Lerch dallo sguardo vitreo e dal tono telegrafico d’antica memoria televisiva, ancora parla per una svista arbitrale avuta contro, dopo decine a favore passate inosservate.
Una sogno in cui, la nostra Invincibile Armata (tuttora imbattuta, ragazzi, non fate scherzi nella finale!) produceva un GIOCO entusiasmante e mirabolante, impermeabilizzando una difesa, composta da elementi non sopraffini;
un sogno in cui, in panchina, (ederaora!) in luogo di residui pensionabili d’altre squadre, più un volenteroso apprendista mal sorretto, spiccava un crinuto condottiero, testato e già vincitore di mille battaglie sul campo,
un sogno in cui, finalmente ci hanno dato un rigore, regolarmente ma giustamente sbagliato perché non essendoci più abituati, ci abbiamo perso la mano anzi il piede, e nemmeno in allenamento se ne tirano più tanto è tempo perso.
Un sogno in cui, non abbiamo vinto ancora nulla è vero, ma… GUAI a chi, fino alla fine, proverà a svegliarmi!
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