Ammetto di essere preoccupato … terribilmente preoccupato. Per la prima volta nella mia vita (e molto probabilmente anche l’ultima), sono d’accordo col sig. Moratti.
Ho letto parte dell’intervista al sig. Moratti pubblicata stamattina (18 maggio) sul giornale “che orienta”, il giornale “bussola” direi, nella quale il presidente più loquace della serie A, ma forse di tutto il mondo del calcio, a proposito della nostra 3^ stella afferma che “… allora io metto il triplete …”. Legittimo orgoglio il suo (mi dico) e magari la UEFA potrebbe anche trasformare la provocazione del sig. moratti in una “proposta brillante”, ed ufficializzare un simbolo da apporre sulla maglia dei vincitori, per celebrare la squadra che compie il “Grande Slam” calcistico.
Il paragone “stizzito” fatto dal sig. Moratti è azzeccatissimo (solo su questo concordo con lui). Contrappone infatti alla nostra grandiosa vittoria dello scudetto di quest’anno, ed alla simbologia che vogliamo e meritiamo di associarci, le vittorie ottenute nell’annata sportiva più bella della sua squadra, fatte di successi attesi per decenni.
Contrappone (istintivamente ed emotivamente !??!) due imprese sportive (e la loro di quell’anno è più straordinaria della nostra di questo) di grande rilievo per le quali i rispettivi tifosi delle due squadre vanno fieri. Il loro triplete infatti è vero (mica di cartone!) perché è stato conquistato (ahimè nonostante il mio gufare) sul campo, proprio come sul campo è stata conquistata la nostra 3^ stella. Solo su un campo di calcio, su un campo che non mente mai, su un campo dove emergono i valori veri degli uomini prima che dei giocatori, su un campo dove la verità la fa da padrone, sempre.
Quindi in omaggio della verità ed in attesa del simbolo del triplete, suggerisco al sig. Moratti (in analogia con la scritta “il club più titolato al mondo” – peraltro falsa – ricamata sulla maglia dell’altra squadra di Milano) di arricchire la loro maglia anche con qualche scritta del tipo “il club prescritto per violazione dell’art. 6 del CGS”, “il club che intratteneva rapporti con arbitri in attività”, “il club che, piaccia o non piaccia, telefonava ai designatori”, “il club che grigliava con i designatori sullo schema 4-4-4”, “il club che taroccava i passaporti” …
Vabbè la chiudo qui con i suggerimenti in rispetto della verità, perché la verità è ormai conosciuta, la verità è universale, la verità non è né *****pretabile né soprattutto contrattabile. Neppure dagli amici-tifosi-dirigenti “commissari di federazione”!
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