La vita di ognuno di noi è costellata di amori platonici, di forti emozioni che "miti" inarrivabili ci fanno provare. Persone come noi, sportivi, cantanti, ballerini, attori. Io ne ho un paio, forse tre. ma ora è il tempo di parlare del mio amore per lui. Alessandro Del Piero.
La mia passione per il calcio è iniziata nel 1990, quando guardavo i mondiali italiani seduta sul tavolino con mia mamma accanto. Perchè in famiglia a nessuno piace il calcio e io, non so da dove, ho pescato questa incontrollabile voglia di avere una squadra del cuore. Questo per dire che nessuno mi ha fatto diventare juventina e nessuno mi ha aiutato a coltivare un tipo di passione che nelle famiglie italiane è tipica e solitamente "genetica". Ma questa è un'altra storia.
Non vorrei dilungarmi nemmeno troppo su quanto conosco di lui e quanto ancora vorrei saperne. Vorrei solo dire che Alex è stato per me un fratello maggiore. un giocatore unico, senza pari per classe, nella vita e in campo. Una bellezza da Dio, un tocco da sogno. Quante volte ho pianto, da adolescente, per le continue critiche che gli facevano. Quante volte ho pianto per le gioie che mi ha regalato, per i goal, per le emozioni, per come le sue giocate dipingevano uno sprazzo di luce nelle partite più banali.
Io non lo so se ci sarà nel calcio uno come lui, e se c'è mai stato. Quello che è certo che auguro un Del Piero a tutte le generazioni, a tutte le squadre (anche se non tutte hanno la storia che può "reggere" uno come lui) e a tutti i tifosi, anche se lui non è stato solo della Juve, Alex è stato di tutti e per tutti, nei suoi lunghi momenti bui e nelle sue raggianti giornate dai goal strepitosi. Vederlo uscire dal campo, durante la finale di Coppa Italia e con l'Atalanta, sono stati due momenti indimenticabili.
Quegli occhi malinconici parlavano di tutto quell'amore che una persona può mettere nel fare il proprio mestiere e nel farlo al meglio, per la propria squadra e per la sua stessa scelta di vita.
Domenica scorsa, a Torino, ho visto passare il pullman e ho visto lui, in fondo, che sorrideva salutando la sua gente, i suoi tifosi. Da brava sentimentalona quale sono mi si sono riempiti gli occhi di lacrime. Ho visto il suo sorriso, presente ma triste. Ho visto tutti questi miei ultimi 19 anni scanditi dalle sue magie. Dai suoi prodigi, dai suoi infortuni, dalle sue interviste, dai suoi goal. Dalla serie B alla Champions del '96. Indietro nel tempo, indietro ma sempre la stessa, forte, bruciante, insistente passione, per lui. Un mito che non ha mai voluto esserlo, un esempio, un calciatore, per me il più grande di sempre.
Ho avuto la fortuna di vivere questa "unione" indissolubile nel pieno e nel migliore dei modi, scegliendo sempre lui, soprattutto lui. un solo amore. Il calcio. La Juventus. Alessandro Del Piero.
Ovunque andrai adesso sappi che, come ripeto da giorni, la Juventus senza di te non sarà mai più la stessa. A presto. |