E' stato sufficiente che la Juve tornasse a vincere e ci risiamo. Moggi, che veniva indicato come la fonte di tutte le illegalità, è radiato e fuori dai giochi da sei anni, ma ciò nonostante è ripresa l'opera ininterrotta di criminalizzazione della Juve, dei suoi giocatori, dei suoi componenti, spesso fatta in modo subdolo. Tutto ciò che orbita attorno alla Juve è losco, sospetto illecito.
Le prestazioni degli atleti, se buone, sono legate ad un fantomatico doping, gli errori arbitrali a favore frutto di corruttela, lo stadio ottenuto da un'amministrazione compiacente e costruito con l'acciaio tarocco, giocatori ed allenatore (da ultimo) accusati di vendersi le partite.
Non è pensabile che a fronteggiare certe intemerate possano essere i giocatori e l'allenatore, spesso accerchiati da una canea di giornalisti agguerriti e in malafede, spesso al termine di una partita e in condizioni di lucidità precarie. La società deve farsi carico della comunicazione esterna e della tutela dei suoi dipendenti, deve creare un ufficio stampa efficiente e un ufficio legale che tuteli in modo capillare i propri dipendenti (ovviamente quando subiscono degli attacchi illegittimi).
Ad esempio, quello che ha fatto Pelegatti nella telecronaca di Milan Juve è stato un errore lasciarlo passare in cavalleria, la costante diffamazione che viene fatta giornalmente nei mezzi di informazione deve essere contrastata con quotidiane querele e cause per danni, altrimenti non se ne uscirà mai più. |