Fino al 2006 pochi di noi si interessavano a locuzioni come illecito sportivo o frode sportiva, un pò tutti guardavamo lo sport (segnatamente il calcio) per divertimento, come attimo di svago in una vita che ne riserva ben pochi. Da sei anni invece non passa settimana che lo spettacolo, per il quale paghiamo dei soldi in termini di abbonamenti, biglietti, merchandising ecc., non sia avvelenato da sospetti, da procedure giudiziali, da inchieste, arresti, in capo alle quali si sostiene che ciò che ci viene venduto come spettacolo sia in realtà frode, raggiro, impostura. Alla luce di ciò, si potrebbe concludere, e temo che prima o poi bisognerà farlo, che è meglio dedicare il nostro tempo libero e i nostri risparmi ad altre attività meno corrotte e più edificanti. Ma l'aspetto sul quale è necessario riflettere, non foss'altro per il coinvolgimento dell'ordinamento statale che queste vicende hanno, è la pericolosa deriva persecutoria e discriminatoria presa da dette vicende. Con la c.d. calciopoli abbiamo visto come a comportamenti assolutamente identici sono corrisposti trattamenti diametralmente opposti, oppure come fatti meno gravi siano stati pesantemente sanzionati e fatti molto gravi siano rimasti privi di conseguenze. Moggi viene intercettato per anni, non si trova una sola telefonata nella quale chieda apertamente un favore in grado di incidere sul risultato di una gara o sulla classifica, e per questo viene radiato, la Juve subisce la sanzione più dura della storia del calcio. Facchetti, presidente dell'Inter, chiama il designatore, chiede un intervento di quest'ultimo sull'arbitro (Bertini) affinchè lo induca a migliorare le sue statistiche nei confronti dell'Inter, tra il primo ed il secondo tempo va nello spogliatoio dell'arbitro in questione e lo esorta in tal senso (4-4-4; 5-4-4); nessun provvedimento viene assunto e l'Inter viene gratificata di uno scudetto in regalo. Negli ultimi tempi il calcio è stato travolto dall'ennesimo scandalo delle partite vendute, bene, il fatto che i media e le procure tendono a spacciare come più grave è quello in cui non c'è neppure il sospetto della compravendita della partita (Siena-Novara), ma solo l'accusa, tutt'altro che dimostrata, che si sia verificato il c.d. biscotto, ovvero il patto di non belligeranza tra due squadre aventi l'interesse comune a non perdere, ovvero, quello che accade decine di volte in ogni campionato, da che esiste il calcio. Prima di smettere definitivamente di seguire il calcio, credo che sia indispensabile lottare affinchè non si possano ripetere nel nostro Paese dei cortocircuiti mediatico-giudiziari che consentano forme odiose di discriminazione. Stiamo assistendo da anni al massacro dei colori bianconeri ma, se passa il principio, se si accetta la possibilità di derogare dal principio costituzionale di uguaglianza, potremmo in seguito tornare a vedere l'apartheid, le persecuzioni religiose, i campi di concentramento. Quello che accade sotto i nostri occhi da tifosi ormai attoniti non è solo calcio e coivolge principi troppo importanti per relegarli al bar sport. |