Insomma abbiamo scoperto che per La Repubblica il volto del veleno italiano è Antonio Conte. Ma se cosi fosse loro (cioè La Repubblica) sono la fabbrica... Pag. 18 - 19 dell'edizione odierna de La Repubblica, due pagine magistralmente costruite attorno alla figura dell'allenatore pugliese. Su due pagine, in alto gli articoli sul calcioscommesse(Conte),in basso una sfilza di messaggi pubblicitari. Spara la notizie e tira la pubblicità. I soldi fanno bene anche ai moralisti. Servono per campà e non solo.
Ad esempio a pagina 19 un articolo parla dell'inchiesta di Bari. L'attacco è perfetto. Recita grosso modo cosi:"dicono degli inquirenti che a Bari non ci fosse una scuola di calcio ma una scuola di calcio scommesse" messaggio de relato. Dicono. Ma chi dice. Il giornalista fa capire di avere avuto colloqui con qualche investigatore per cui si limita a riportare chiacchiere. Chiacchiere che vanno, però a segno, il faccione di Conte e il logo Juve sono poco distanti nella pagina accanto.
Abbiamo capito che il calcio è malato, non solo per colpa di Conte, ma anche e soprattutto per colpa di Conte. Abbiamo capito che Carobbio (Pippo) pentito a rate, almeno nella procura sportiva, ha preso poco meno della richiesta di Palazzi per mister Conte. Viva Pippo.
Abbiamo capito che all'orizzonte si staglia la figura di un altro grande uomo di sport: Micolucci. Che dopo qualche anno prende carta e penna e si pulisce l'anima. Ma lui in quel Bari a quanto pare non ci giocava (pare che fosse al Barcellona...Pozzo di Gotto che avevate capito).
Il reato di Conte: essere una brava persona.
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