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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Davide Seven Pollastri del 24/08/2012 16:27:09
Io non mi sento italiano
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Quanto aveva ragione il maestro Giorgio Gaber! Il paradiso dei cinepanettoni in cui viviamo è anche un campo (troppo) fertile per i finti pentiti come "Pippo" Carobbio che, dopo aver "aggiustato" (ma sarebbe più corretto dire distrutto) decine di partite, anzichè pagare con la radiazione, che tra parentesi sarebbe anche un monito per le future generazioni di sportivi,viene premiato dalla giustizia (?) sportiva con pochi mesi di squalifica e un'etichetta di "collaboratore credibile".

Così a pagare non è più il calciatore che in tre anni si è venduto partite e compagni ma tutti quei colpevoli fino a prova contraria che il "Pippo" tira dentro nel suo personale inferno. Avete capito bene: COLPEVOLI FINO A PROVA CONTRARIA! Perchè i massimi esponenti della giustizia sportiva sembrano essere rimasti ancorati ai tempi di de Robespierre la cui massima era: "La libertà consiste nell' obbedire alle leggi che ci si è date e la servitù nell' essere costretti a sottomettersi ad una volontà estranea". Ma forse de Robespierre non c'entra nulla e più semplicemente siamo di fronte all' ennesimo caso di antijuventinità, non lo so.

Quello che so, e che ormai sappiamo tutti, è che la squalifica di dieci mesi inflitta ad Antonio Conte è priva di ogni logica (questo non lo dico io,lo dicono le decine di contraddizioni presenti nelle carte processuali come ribadito anche da illustri avvocati come la Bongiorno)e qualcuno prima o poi dovra pagarne il conto. Noi Juventini, ma anche tutti coloro che amano il calcio e la giustizia, ci auguriamo di non dover aspettare troppo e ancora di più ci auguriamo di non dover più assistere a simili inquisizioni che nulla hanno a che vedere con le vere leggi e i giusti tempi di una giustizia civile e contemporanea.

Intanto, siccome amo trovare sempre un lato postivo anche nella vicenda più triste, mi consolo constatando che, a differenza del 2006, la Juve non ha scaricato nessuno dei suoi "presunti colpevoli" e se a questo si dovesse aggiungere il crollo del muro di gomma creato da palazzi e company o quanto meno la revisione di certi articoli dell'attuale giustizia sportiva, allora questa assurda vicenda, che rischia di rovinare carriera e credibilità di decine di professionisti che in un paese civile sarebbero già stati prosciolti, avrà più di un lato positivo e sarà pure servita a qualcosa.
 
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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