Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Davide Seven Pollastri del 06/09/2012 18:05:08
Un Babbo Natale di nome Alex. (Grazie capitano!).
Quel giorno faceva un freddo zebra (si dovrebbe dire freddo cane ma la zebra è un animale più interessante e soprattutto più bianconero!), ma all' interno di uno stadio in cui sta per scendere in campo l' unica squadra in grado di farti battere forte il cuore è sempre ferragosto.

Quel giorno, poi, la mia seconda mamma di fronte non aveva un avversario qualunque, ma una delle sue più accese rivali: la Fiorentina di Batistuta.
Era l' inizio di dicembre e nei centri commerciali di quell'autunno post mondiali a stelle e strisce vinto dal Brasile o perso dall' Italia a seconda dei punti di vista, improbabili babbi natali con barba, capelli e baffi finti come banconote da tre mila lire (nel 1994 l' Euro era ancora in viaggio con la sua personale cicogna) chiedevano ai più piccini cosa volessero per il Natale. "Che ti levi!" dissi a uno di loro, forte e arrogante come solo un adolescente incazzato con il mondo sa essere, ma subito dopo corressi il tiro: " No, una cosa la voglio: Voglio che la Juve vinca lo scudetto!!".

Un simile desiderio oggi suona quasi ridicolo. La Juve targata Conte, Pirlo e Buffon è campione d' Italia in carica e super-favorita anche per il campionato da poco iniziato, ma in quella stagione, primo torneo ad assegnare tre punti a vittoria, la mia vecchia signora viaggiava verso i nove anni senza tricolore sul petto e le serate in discoteca con Enzo Persueder in consolle non bastavano a consolarmi! Babbo Natale di cartone sorrise, forse gli venne in mente qualche barzelletta sulla Juve poco vincente di quegli anni, ma io sapevo che quel desiderio poteva realizzarsi!

Avevo l' abbonamento in curva e vedevo la mia Juve crescere settimana dopo settimana grazie ai muscoli di Vialli, alla regia di Paulo Sousa e alla classe ancora acerba ma già cristallina di uno sbarbato di nome Alessandro Del Piero e la prova che ciò che sentivo era davvero possibile la ebbi in quel macht con i viola giocato al "Delle Alpi", oggi "Juventus Stadium".

In quel "caldo" pomeriggio di inizio dicembre vidi due partite. Nella prima vidi una Juve irriconoscibile prendere sberle, sberleffi e ritrovarsi sotto di due gol a zero in casa propria contro una rivale storica, nell'altra capii quanto aveva ragione Forrest Gump quando disse che la vita è come una scatola di cioccolatini.Una nuova Juve travestita da Rocky Balboa prese a cazzotti un Apollo Creed in pantaloncini viola e acciuffa un meritato pareggio.Per me quel 2-2 era più che sufficiente. Il carattere messo in campo dai miei beniamini per strappare quel pari era la prova che il tricolore non era un' utopia, ma all'ultimo respiro, proprio come in "Rocky II" ecco il colpo di scena, ovvero il colpo del KO ! Uno dei gol più belli della storia del calcio. Uno dei regali più belli della mia vita portatomi in dono da un ragazzino poco più vecchio di me nato a S. Vendemiano capace di realizzare un gol paragonabile per bellezza solo a quelli di Maradona in Argentina-Inghilterra a Mexico 86' o a quello di Van Basten in Olanda-URSS a Euro 88'.

Quel giorno e per tanti altri a venire Babbo Natale si chiamò Alex Del Piero.
 
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our