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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di FRANCESCO del 27/09/2012 19:38:13
La danza degli struzzi
La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire. George Orwell.

Mi piace partire da questa frase illuminante per cercare di spiegare e di spiegarmi perche certa gente non vuole sentirsi dire la verità, o perché per taluni è più facile nascondere la testa sotto terra. Del resto si sa la nostra gloriosa nazione nasce e si fonda su menzogne storiche che affondano le radici già dal lontano 1861. Quindi partendo da questo piccolo excursus storico non dovrebbe impressionare che la verità venga nascosta anche su fatti più gravi dalla strage di Ustica ai rapporti Stato - Mafia . Tanti i segreti che non verremo mai a sapere, ma che in cuor nostro, ognuno immagina diversamente da come la stampa ci racconta.
Non è questo un attacco alla stampa nazionale, per carità lungi da me il solo pensiero, e prontamente me ne scuso se qualcuno leggendo le prime righe di questo mio personalissimo sfogo abbia pensato a ciò. No la mia è una semplicissima considerazione sui fatti avvenuti in Italia dal lontano per molti, ma vicinissimo per altri 2006.

Evitando di ricapitolare gli eventi succedutisi mi soffermo a presentare il sunto che molti editorialisti del bel paese hanno dato sui fatti di calcio..pardon Farsopoli. Nel 2006 vi era una cupola guidata da loschi figuri denominata la triade (Moggi Giraudo e Bettega) che grazie alla compiacenza di taluni arbitri ( su tutti De Santis) truccavano il campionato di serie A favorendo le vittorie sul campo della Juventus. Il potere di tale triade era tale da spingersi fino al sequestro di un arbitro del calibro di Paparesta. Montata la trama restava pubblicizzare e mettere quotidianamente i mostri in prima pagina. Ed ecco che giornali finanziati da gruppi editoriali che finanziavano a sua volta la squadra degli onesti si fanno prontamente portavoce di questa missione. Del resto per loro ammissione nascono INTERISTI!

Chiaramente il terreno è fertile è la trama attecchisce rigogliosamente. Chiaro che dall’altra parte si sentono vittime di calunia e pur potendo scegliere la strada più comoda della prescrizione, decidono di farsi processare e di difendersi. Inizia cosi un processo al grido di “Piaccia o non piaccia non esistono altre intercettazioni…” chiaro è che ci troviamo nella città di Pulcinella. Passano le udienze e quello che sembrava essere certo per molti, pian piano appare sempre più sbiadito… ed è cosi che dal piaccia o non piaccia spuntano almeno 170.000 intercettazioni che delineano un panorama di ex presidenti che telefonavano a designatori arbitrali facendo formazione e strillando “(…)metti Collina”, o di cavalli di troia che dicevano il falso ottenendo cosi colloqui di lavoro, per non parlare di regali in sede da consegnare. Chiaro è che le novità di Napoli a non tutti interessano anche perché scelto il mostro va decapitato. Peccato però che un tale pm raccolte le novità partenopee decide di rileggere la storia e di affermare che i sempre onesti avevano violato l’art.1 e 6 del codice sportivo ottenendo “ un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.c., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale".

Verba volant scripta manet, ma niente la stampa dopo aver sbattuto i mostri in prima pagina sorvola anche su queste novità relegando in angoli nascosti delle prime pagine la IMMENSA notiziola. Chiaramente da Napoli si aspetta che finalmente giustizia venga fatta, ma essendo il processo celebrato nella città di Pulcinella il colpo di scena è assicurato. La triade viene condannata e la Juve viene assolta certificando che nessun campionato era stato falsato tantomeno i famosi sorteggi…. Evvai con il paradosso napoletano, ma per la stampa la juve era colpevole.

Ma il dramma vuole che lontano dalla città Partenopea in una nebbiosa e uggiosa capitale lombarda un altro processo veniva celebrato e nonostante la lontananza forti erano i legami. Cosi si viene a sapere dall’ ex capo della security Telecom , non uno qualunque, di riunioni dove il sempre onestissimo chiedeva di mettere sotto sorveglianza liberi cittadini, e in questi giorni viene confermato anche dall’investigatore privato che aggiunge che si spiava anche la Gea e di fatturare il lavoro sporco alla Pirelli pere non infangare i sempre onesti. La storia è si avvincente ancor di più se aggiungiamo il sospetto suicidio di un dirigente Telecom indagato per spionaggio…è già! Strano direte voi, ma vi assicuro che forse tutto questo spiega perché la gente non vuole sentirsi dire certe cose….mio caro Orwell, fa comodo! Il mio piccolo sfogo da libero cittadino lo dedico a tutti coloro che amano la verità e che non fanno come gli struzzi e soprattutto ad Adamo Bove.

Chiudo riportando le parole di un giornalista che della ricerca della verità in campo sportivo ne ha fatto ragione professionale: ‎"Se non si collega la sentenza-Vieri, questa intervista a Tavaroli e l’intero paesaggio in cui si è sviluppato Calciopoli, vuol dire che si è in malafede. Invito dunque i lettori a verificare quanti (oltre al sottoscritto negli anni…) tra i media e i “mediani” dei media riporteranno le dichiarazioni di Tavaroli ma creando il nesso logico con lo scandalo che ha decapitato Moggi. E a proposito, del
suicidio di Bove come mai nessuno parla più? Cliccate sul cognome… e soprattutto collegate, collegate, forse qualcosa si capirà". (Oliviero Beha)

 
 
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