Dopo l’arrivo in bianconero di Amauri dal Palermo – quando ancora si pensava che il brasiliano fosse uno degli attaccanti più forti del campionato – e l’addio, prematuro, a mio avviso, di David Trezeguet, la Juve non ha ancora trovato un bomber di razza che possa anche lontanamente avvicinarsi al valore dei grandi attaccanti che da sempre hanno indossato la gloriosa maglia bianconera.
Mirko Vucinic, fuoriclasse a fasi alterne, non è mai stato un cecchino d’area. Mitra Matri, come lo stesso Pazzini, è uno di quei giocatori offensivi che nelle grandi Juve del passato avrebbe fatto una sana e prolungata panchina, non sarebbe certo stato il perno del reparto offensivo.
Le ragioni di questa grave mancanza possono essere molteplici. Dalle condizioni economiche del nostro calcio alla tipologia di gioco attuale propugnata da Conte. Tuttavia, ritengo che le responsabilità principali vadano attribuite ai nostri uomini mercato. Non è possibile che da cinque/sei anni a questa parte, gli ex sampdoriani non siano riusciti a individuare e scovare, prima della concorrenza danarosa, un attaccante come dio comanda, lasciando, al contempo, andar via, giovani come Immobile e lo stesso Boakye, che tanto bene stanno facendo nei rispettivi club, o peggio ancora, sovra pagando giocatori come Giovinco che, purtroppo, non sono in grado di far fare il salto di qualità al nostro attacco.
Dopo ben 46 risultati utili consecutivi, il problema della nostra squadra rimane sempre lo stesso: l’assenza del bomber di razza in grado di renderla competitiva in ogni competizione, e risolvere da solo anche le partite peggiori. Tanto per intenderci, se contro lo Shakhtar, davanti alla porta degli ucraini, sullo splendido cross di Giovinco, si fosse trovato un Inzaghi invece che il “buon soldato” Matri, anche quella partita (a mio avviso fondamentale per un passaggio senza problemi del turno) ci avrebbe visto – anche se immeritatamente – vincitori. Questo deficit, ormai patologico, potrebbe penalizzarci moltissimo nel futuro prossimo, e non solo in Europa.
Il Napoli, che certamente ci è inferiore per organico, ha un reparto offensivo superiore al nostro, dove spicca Cavani, ma non sfigurano, per attitudini al goal, gente come Pandev, Hamsik e Insigne. Le fatiche di coppa stanno grandemente limitando l’intensità del nostro gioco, mettendo ancora più a nudo i nostri problemi realizzativi. Ragion per cui, come detto, i partenopei potrebbero crearci grossissimi problemi nel prosieguo della stagione.
Spero vivamente, che il problema sia ben presente anche al nostro allenatore e ai suoi referenti di mercato, perché, viste le ultime prestazioni, quella che doveva essere la stagione della conferma potrebbe rivelarsi la stagione del “nulla di fatto”. |