LA TATTICA DELLO STRUZZO
A un certo signor Damocle, mio corregionale di qualche millennio fa, venne concessa l’occasione di esercitare un certo potere regale, per cui un noto tiranno siracusano gli dava l’occasione di vivere tra gli agi e tra il lusso, a condizione che stesse continuamente con una spada sospesa sopra la testa, che, legata a un crine di cavallo, rischiava di trafiggerlo da un momento all’altro.
A noi vivere una vita calcistica agiata, una rinascita rigogliosa e una progressiva marcia trionfale con una squadra competitiva, non interessa poi tanto, se siamo costretti a vivere forzatamente e perennemente sotto il costante pericolo che una forza superiore, FUORI DAL NOSTRO CONTROLLO ma pilotata da nemici invidiosi e impotenti sul campo, ma influenti FUORI, possano decapitarci, decollando per l’appunto il nostro Capo, nel tentativo di privarci di colui che ha il compito di guidarci.
E non vedo quale piacere ci procuri il discutere di tattiche, ruoli e mosse strategiche, quando altri, manifestamente inferiori sul campo, e, sportivamente incapaci, abbiano la facoltà di allestire una strategia alla lunga vincente, perché, ammesso che riuscissimo a creare quegli automatismi difensivi idonei a limitare i danni, risultando tra le miglior difese per gol incassati, veniamo surclassati da Abete, che nel proprio modulo offensivo fuori dal rettangolo di gioco, dopo aver collaudato con successo Palazzi, lo riconferma nel suo ruolo preferito: quello di attaccare una difesa bloccata forzatamente da un abuso di potere.
Tuttavia ciò non vuol dire che nel mondo bianconero debba necessariamente applicarsi sempre e solo la sterile tattica dello struzzo.
Per chi lo ignorasse, in origine, secondo insigni studiosi di etologia, quando nel suo habitat lo struzzo si sentiva minacciato da estranei, anziché affrontarli, preferiva infilare la testa sotto il suolo per non vedere quel che succedeva. Così facendo, però, avveniva che troppo spesso i suoi nemici approfittando della di lui passività (e, onestamente diciamolo pure, della posizione che favoriva) lo… coprivano, per usare un eufemismo preso in prestito dal mondo animale.
A lungo andare questa strategia intrisa di puro masochismo, degenerò provocando cambiamenti sostanziali nella specie degli struzzi; per cui l’animale che da principio esibiva un’invidiabile vitino sottile, a forza di mettere la testa sottoterra in presenza di nemici arrapati, si ritrovò con un posteriore smisurato e fuori dalla norma come l’attuale.
Ebbene, questo per dire che siamo proprio stufi di vedere la società e chi di dovere che a ogni attacco gratuito, malevolo e ingiustificato, usa la tattica dello struzzo e caccia la testa sotto la superficie per non affrontare il pericolo!
Ed ecco allora che chiunque si permette di esprimere la propria opinione oltraggiosa e calunniosa,di attaccare gratuitamente, di fare illazioni, anzi accuse belle e buone sulla base del nulla,e dobbiamo sentire cronache vergognose e fuori dal mondo per faziosità,e chiunque, e dico chiunque, dal più insigne al più malandato, e a tutti i livelli, per radio, stampa o tv, si lancia a rinfocolare fiamme appiccate ormai da quasi sette anni sulla pelle della nostra squadra.
In questa immane guerra galattica perché universale, mediatica e a tutti i livelli, la società risponde ai missili terra-aria con proiettili a salve e a volte nemmeno con quelli!
Così non va. Molti sono indignati per la passività di questa tattica, se, come dicono alcuni siamo in ‘guerra’ (e credo che lo siamo) allora armiamoci, e rispondiamo al fuoco. non dico di attaccare, ma almeno difendiamoci!
Se rispondi coi modi giusti e senza timore al vile, costui si ritirerà.
Per una buona volta facciamo in modo che siano altri a fare gli str…uzzi
Noi siamo Zebre.
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