Come era più che prevedibile i media hanno ricominciato la caccia alle streghe: cioè, alla Juventus. E’ bastato che sia tornata a vincere e a essere la squadra più forte d’Italia, quindi a far paura, perché i media iniziassero nuovamente a diffondere il “sentimento popolare” del sospetto contro la Juventus.
Esattamente come tutto il periodo prima del 2006 si cerca di fare pressione sulla Juventus e la classe arbitrale per indirizzare i risultati del campo. Una nuova calciopoli è impossibile che si ripeta, ma bisogna tenere gli occhi ben aperti affinché la Juventus non venga penalizzata anche sul campo, dopo esserlo stata ampiamente in federazione e dalla giustizia sportiva. Rinvangare il “nel dubbio pensa più a chi sta dietro” di Bergamo al telefono con Rodomonti, il “che non sbagli a favore della Juve per carità di Dio” di Carraro a Paolo Bergamo, il diluvio di Perugia e il cambiamento del regolamento sugli extracomunitari prima di Juve – Roma, solo per citare qualche caso, può servire per capire meglio il pericolo che si corre a sottovalutare la situazione e per non ripetere l’errore d’inerzia.
Bisogna che tutti i tifosi e i siti juventini divulghino in ogni dove, senza risparmiarsi, quel pensiero juventino che è completamente assente sui media che fanno opinione pubblica. Oggi, “la madre di tutte le battaglie” (giusto per usare una frase tanto cara a Meani: l’amico dell’arbitro De Santis) è cercare che la Juve non venga stritolata, diffamata e penalizzata a vantaggio delle sue rivali. Perché questo è il vero obiettivo dei nemici della Juve. La vera sudditanza psicologica non è quella che la Juventus eserciterebbe nei confronti degli arbitri, ma quella che i media cercano di suscitare sugli stessi, affinché nel dubbio fischino contro la tanto odiata Vecchia Signora.
Insomma, oggi è sotto gli occhi di tutti il perché Moggi doveva tenere sotto pressione i designatori con telefonate continue; e visto che Moggi non c’è più e la proprietà non sembra sensibile a questo aspetto, che l’esperienza ha dimostrato essere molto importante, oggi spetta a noi tifosi fare il lavoro sporco, ma necessario, che prima faceva “Big Luciano” per salvaguardare la nostra squadra del cuore. Che facciano ora il processo a 14 milioni di juventini anziché al solo Moggi. Oggi più di prima a difesa della Juve e di Luciano: grazie in eterno per quello che hai fatto.
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