Al termine della più brutta partita della giornata, persa dalla più brutta Juve dell’era Conte contro un Milan così piccolo e insignificante da essere quasi ridicolo, mi sono volutamente sorbito, come momento di espiazione ma a fasi alterne perché tutti abbiamo dei limiti, i commenti delle tv di stato della FIGC.
A parte gli sproloqui sulla grande prestazione di Milan, che solo cronisti dotati di fette di salame milano sugli occhi hanno potuto intravedere, era tutto un tentativo di dimostrare che il rigore si poteva dare e che in fondo l’arbitro (o gli arbitri) non avessero sbagliato di tanto ma solo di un pochino. Tutti questi modesti giornalai, di cui mi scuserete se non mi ricordo i nomi ma non credo che nessuno si ricorderà di loro tra qualche anno, ed ex calciatori anche di rango ormai costretti per soldi a raccontare cose che spero qualcun altro si affannavano nel cercare inesistenti fotogrammi che potessero in qualche modo aiutarli nella dimostrazione delle loro tesi bislacche: qualcuno è arrivato a porre la fatidica domanda “ma dove comincia l’ascella?” Uno spettacolo talmente poco edificante cui nemmeno il piangina capo Allegri ha voluto partecipare, chiudendo la questione con un secco: “il rigore non c’era, punto”.
Voto ai cronisti “RAI ti da sempre meno praticamente niente”: 3, con promessa di non guardarli mai più,
Voto a “Sky(in)fo”: 5, alla fine nemmeno loro credevano alle stupidaggini che dicevano e si sono fatti una risata
Alcune considerazioni sulla partita:
- Juve brutta, inguardabile, senza gambe, senza anima, senza cuore e senza testa; Buffon passabile, in difesa solo Barzagli vicino allo standard abituale, Caceres controfigura e Bonucci pasticcione. Sparito il gioco sulle fasce con Asa che non la mette mai, Vidal impresentabile e a tratti pericoloso per noi, Pirlo molle e senza voglia, Vucinic sempre in pantofole e con il Martini in mano, Marchisio non pervenuto. Attacco… quale attacco? Alessio, astenersi intervista.
- Milan, fa tenerezza vedere per 90 minuti 11 giocatori così vicini vicini.
- Arbitro o arbitri, ormai è acclarato più sono e più sbagliano.
Un’ultima nota, chissà cosa avrà pensato il grande van Basten nel vedere la sua ex squadra festeggiare una vittoria ottenuta con un rigore inventato dal nero sestetto, giocando in 15 dietro la linea della palla…
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