So che scrivendo queste poche righe, corro il rischio di cadere nella "loro" trappola mortale, ma è un vortice. Ed io ne sono consapevole. C'è chi, tra un gradone e l'altro, firma autografi su magliette con la scritta "odio la juve", c'è chi addita i tesserati della nostra squadra, come "soldatini".
Ci sono persone, atleti e non, fra cui anche personaggi dello spettacolo, che utilizzano continuamente i media per propinarci il loro odio, la loro avversione nei confronti della nostra società, figlia di un'atavica idea di una società che costruisce i suoi successi attraverso favoritismi esteri e non attraverso il lavoro ed il sudore dei giocatori.
Eppure, nel 2013, in una realtà dove i più disparati contenuti che passano per televisione, come nulla fosse, circuendo le giovani menti con insegnamenti degni "forse" delle scimmie (nella speranza che nessun esemplare fra i Primates abbia a scandalizzarsi), c'è ancora chi si indigna, si offende, si risente per un'affermazione che riguarda la "sana competizione sportiva".
Se tutto ciò fosse accaduto alla Juventus, nessuno avrebbe chiesto note ufficiali di scuse o smentite pubbliche, mi chiedete perché? Perché rientra nella normalità. |