Il tiro alla Juve continua

Ci risiamo, emergenza o no, nulla cambia.
Con il blocco di tutte le manifestazioni in Italia, l'unico sport rimasto a distrarre gran parte degli italiani e che non conosce soste è il “tiro alla Juve”.
Ultimo iscritto è stato il “personaggio del giorno” di ogni giorno dell'anno, da mesi a questa parte, secondo la Gazzetta: quel Balotelli che, incapace ormai di fare anche minimamente la differenza in campo (ammesso e non concesso che sia mai stato in grado di farla), si è lanciato in una accusa ben precisa.

Il bomber (vabbè...) del Brescia, nel corso di una diretta Instagram insieme all'amico influencer Damiano Coccia detto "Er Faina" (er faina...vabbè n.2) con riferimento alle priorità da affrontare con riguardo alla situazione attuale, se ne è uscito con un brillante: "Lazio? Siete secondi perché bisognava far recuperare la Juve, poi hanno fermato tutto".

Da dove cominciamo?
Potremmo dire che la Juventus non ha mai insistito per disputare ad ogni costo la partita con l'Inter e che è stata quest'ultima a rifiutare il rinvio che, anche a posteriori, sarebbe stata la soluzione migliore? Obiettivamente come siano andate effettivamente le cose è difficile da ricostruire nella confusione generale e questa gliela abbuoniamo.
Potremmo dire, allora, che l'affermazione che “hanno fermato tutto” solo per favorire la Juve, vista la situazione del Paese, meriterebbe un commento che mi autocensuro preventivamente?
Partiamo allora dalle cose più semplici: la Juventus all'ultima giornata completata da tutti prima dei rinvii, era davanti alla Lazio. È un dato oggettivo che chiunque, in grado di leggere una classifica, può verificare.

La Lazio, solo grazie ad una partita giocata in più, era passata momentaneamente davanti, ma nessuno, neppure il più spericolato antijuventino (e ce ne sono tanti), aveva neanche lontanamente ipotizzato che si potesse assegnare il titolo ad una squadra prima in classifica solo per aver disputato più incontri delle avversarie.
E' una cosa elementare che capirebbe anche un bambino (e vabbè n. 3....).

Potremmo, infine, dire che la Juventus aveva solo da perdere a disputare la partita con l'Inter, perchè con una vittoria sarebbe stata prima a parità di partite esattamente come prima del recupero (senza, quindi, alcun vantaggio), mentre con un pari o una sconfitta avrebbe dato fiato a chi a quel punto sperava in uno stop definitivo del campionato per cristallizzare la nuova classifica.
Ma qui, mi rendo conto, siamo di fronte a concetti che per alcuni sono difficili da capire e comprendere neanche si trattasse della filosofia hegeliana.
Mi arrendo.

Il Brescia, volendo evitare grane per le affermazioni passibili di deferimento di un suo tesserato, ha formalmente preso le distanze dal calciatore: "La società Brescia Calcio intende prendere ufficialmente le distanze da quanto dichiarato dal suo tesserato Mario Balotelli, relative a ipotetici favoreggiamenti nel Campionato di Serie A. Nello specifico, Mario Balotelli per mezzo di una diretta Instagram ripresa su Youtube, ha rilasciato oggi dichiarazioni che alludono a “favori” nei confronti di una squadra (la Juventus) in corsa per la conquista del Campionato. Brescia Calcio tiene a sottolineare che tali insinuazioni sono strettamente personali e che non sono in nessun modo riconducibili alla Società stessa".

E qui, finalmente, troviamo il Balotelli capace di fare la differenza rispetto agli altri calciatori: dopo essere stato l'unico giocatore a mettere d'accordo le tifoserie della sua squadra e di quelle avversarie (ricordiamo che gli Ultras del Brescia si erano dichiarati solidali a quelli del Verona per gli insulti rivoltegli, caso più unico che raro), ora ottiene anche una bella attestazione di solidarietà per quello che dice anche dal suo datore di lavoro, che starà pensando, ancora una volta, all'affare fatto in estate che, finora, di punti ne ha portati pochini, a differenza della decina di titoli della Gazzetta

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