di AntipaticoPer chi non lo sapesse, “
Balo is back” : Balotelli è tornato. Parola de La Gazzetta dello Sport, che all’avvento del Regno di Supermario crede ciecamente come il testimone di Geova a quello dei Cieli. E la predicazione porta a porta va di pari passo. Ripercorriamone insieme le ultime tappe.
Il
18 agosto 2019 Balo torna ufficialmente a casa, ovvero a Brescia, “per dimostrare a se stesso prima che agli altri di essere ancora un calciatore da Serie A” e - ovviamente - “da Nazionale”. Purtroppo “l’era-Balotelli inizierà con 4 turni di ritardo”, cosicché Mario riapparirà in campionato solo alla quinta giornata. E indovinate con chi? “Contro la Juventus, fatalità” …
Arriva dunque il giorno dell’esordio (
24 settembre) , in cui – sotto gli occhi del ct Mancini – “
il predestinato” nato sotto il segno del Leone dimostra almeno di saper ancora calciare “come pochi abitanti del pianeta”, anche se sull’inizio della “nuova era” pesano evidentemente ancora i retaggi della vecchia (“sempre alla Juve, tutto a loro”, sarà l’amaro sfogo a partita persa).
Ma a spazzar via le nubi ci penserà Lui: che adesso andrà in scena a Napoli, ove naturalmente risulta essere “
il più atteso” (
27 settembre). Perché di una piazza come quella partenopea Balo sarebbe “idolo ideale”, e “le statuette a sua immagine e somiglianza avrebbero certo invaso città e dintorni” se solo fosse riuscito a convolare a nozze con la società di De Laurentiis. E invece – sotto agli occhi stavolta della figlia – “papà gol” finisce sconfitto giocando con la maglia delle Rondinelle.
Il rinvio della gara col Sassuolo, in cui ovviamente sarebbe toccato a Balotelli “trascinare la squadra”, costa la mancata convocazione in Nazionale. Poco male, perché mentre il ct azzurro “lo osserva” e “lo aspetta”, “
il personaggio” del giorno (
10 ottobre) - “applaudito da mille spettatori, da tanti bambini che sognano con lui, immaginando un giorno di essere come lui” - ha tempo d’allenarsi e di rifilare tre gol in amichevole ai dilettanti della Bagnolese: chiaro indizio che “Mario è tornato davvero”.
Balo è “
il personaggio” anche una settimana dopo (
18 ottobre), quando una curiosa statistica dimostra che pur segnando infinitamente meno, Mario scaglia mediamente più palloni verso la porta avversaria rispetto a CR7, Neymar e Lewandowski. Come dire che, quanto a vena realizzativa, s’attesta ai livelli d’un Marco Pacione o d’un Egidio Calloni …
Conservando quest’incredibile primato,“
il personaggio” torna a occupare un paginone sulla Gazzetta a fine mese (
31 ottobre) per un dito medio rivolto ai tifosi avversari in occasione della gara (dal “destino avverso”) con l’Inter. Una risposta ovviamente agli insulti, per la quale s’affretta a chiedere scusa. Anche perché bisogna rimanere concentrati. Nonostante infatti non abbia segnato alcun gol, creato alcuna occasione, tentato alcun dribbling, sbagliato più della metà dei passaggi e sparacchiato i soliti 7 palloni, “è stato un Mario in crescendo” : dunque “testa a Verona ora!”
Dove la testa però – insieme alla partita – si va a perderla e “
in primo piano” Balo ci finisce insieme all’allarme razzismo (
5 novembre). Che non si sa se sia di pochi imbecilli o di un intero paese, ma contro il quale l’unico efficace antidoto sarebbe una chiamata in azzurro per il nostro “Balo italiano vero”.
Mancio ci pensa, ma “
il personaggio” dell’8 novembre non risulta nella lista dei convocati per le gare con Bosnia e Armenia: una scelta tecnica che però certo non esclude “una chance pre-Europeo”.
I riflettori però non si spengono, e Balo è al centro de “
il caso” soltanto un paio di settimane dopo (
22 e 25 novembre), causa scarso impegno in allenamento, il 26 novembre per le infelici esternazioni di Cellino e pure il giorno successivo per le sirene dagli Usa; ma il ritorno di Corini e il cinquantesimo gol in carriera rappresentano una svolta. Infatti, il
17 dicembre, Balo è “
il protagonista”: due 7 consecutivi in pagella certificano che “Mario è tornato (o sta tornando) Super”: e “da biancazzurro Brescia, ad azzurro Italia”, si sa, il passo è breve.
Con Supermario torna anche “
il personaggio”: “l’anno di Balotelli” è il pronostico del
7 gennaio 2020. All’orizzonte si profilano infatti il trentesimo compleanno, il record di reti in A (ne mancano 9 per arrivare a 14), la salvezza e l’immancabile Nazionale . “Come Pablito Rossi per l’Italia Mundial dell’82, Balotelli può essere il salvatore della patria a Brescia” si scrive il
9 gennaio, mentre il
15 gennaio– alla vigilia della gara con il Cagliari - si ribadisce che “Mario è sempre Mario” e che quanto a talento un posto in Nazionale “gli spetterebbe di diritto”.
Contro il Cagliari – è storia di questi giorni - Balo, anziché segnare, si rende però protagonista de “
il fattaccio”: parte in panchina, entra in campo al 29’, e sette minuti dopo si fa espellere. “E’ incredibile come un episodio possa drasticamente cambiare le opinioni”, osserva Balo, mentre si prende due giornate di squalifica e “la strada verso la Nazionale si complica”.
Ma non è il caso di preoccuparsi troppo: la Gazzetta dello Sport non cambia mai. Tempo una settimana e siamo certi che qualcuno tornerà nuovamente a campeggiare in una delle pagine centrali sotto la voce: “il personaggio”. Solo del giorno, ovviamente.
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