Rileggendo le ultime trascrizioni delle udienze del processo di Napoli, mi è tornato in mente un altro cavallo di battaglia dell’accusa, quello per cui i giudizi dei due designatori, durante la visione dei filmati nei ritiri di Coverciano, erano indirizzati a favorire una squadra e penalizzare i fischietti che avevano preso decisioni che in qualche modo potevano procurarle uno svantaggio. Naturalmente la “squadra” era Juventus.
Ma non tutti hanno rilasciato la stessa versione,anzi, alcuni ex arbitri e assistenti, chiamati in aula come testimoni, hanno smentito anche questa “supposizione” e come al solito
nessuna evidenza ne è stata data dai media. Proviamo a valutare noi.
Farina.
«No, ogni volta
si vedevano le partite e i commenti erano a seconda della partita quelli che erano i filmati, per cui non ho mai avuto questo tipo di impressioni.. ».
Mitro.
Mitro: «No, commentavano tutti gli episodi allo stesso modo».
Bonatti: «Quindi il commento era di natura squisitamente tecnica?».
Mitro: «
Solo tecnica».
Trentalange.
Alfredo Trentalange: «Venivano enfatizzati gli errori degli arbitri, poi a turno capitava a tutte le squadre di subire o venire coinvolte in questo giudizio
ma non si faceva riferimento alla squadra ma all'errore dell'arbitro»
Stagnoli.
Stagnoli: «Allora, le dico che specialmente i colloqui avvenivano in occasione dei raduni arbitrali e in queste occasioni gli assistenti ne facevano circa uno al mese, e in queste occasioni
venivano praticamente sviscerati tutti quelli che erano gli accadimenti delle giornate di campionato…solo ed esclusivamente di natura tecnica. Di solito lo si faceva nell’aula di Coverciano insieme a tutti gli assistenti e tutti gli arbitri. Quindi, diciamo, il rapporto con arbitro e tecnica avveniva nel raduno di Coverciano»
Bonatti: «Ecco, in queste occasioni, cioè a Coverciano, lei ebbe modo di notare se per caso Pairetto o Bergamo dessero maggiore enfasi ad errori arbitrali che riguardavano particolari compagini calcistiche più che non altri errori?»
Stagnoli: «Guardi, come ho detto, prima si sviscerava tutto. Quindi sia gli aspetti positivi che negati e si commentava tutti insieme solo ed esclusivamente per migliorare le nostre prestazioni e
solo capire tecnicamente che cosa succedeva. Sia positivamente che negativamente»
Vediamo ora quello che hanno dichiarato alcuni testimoni dell’accusa.
Copelli.
Copelli: « Probabilmente si,
sono le prestazioni sul campo che fanno la differenza... »
Di Mauro Aniello.
«Quando ci rivediamo a Coverciano, noi faremo rivedere l'episodio e tu dirai che non ha funzionato il meccanismo e quindi hai segnalato in modo improprio. Punto Discorso chiuso. Tu pensi che io possa mettere in dubbio una persona per un meccanismo di segnalazione? »
Il Di Mauro prese la giornata di stop e nonostante Narducci cerchi in tutti i modi di fargli dire il contrario chiosa con un «
fu tutto normale».
Nucini.
«A Coverciano, durante il rituale incontro tra gli arbitri di A e B, al momento del filmato del famigerato rigore, Bergamo rimane in silenzio, Pairetto, arrivati all’episodio
fa tornare indietro e alzare l’audio contestando che il fischio era arrivato in ritardo e la decisione non era credibile. Nucini afferma di aver detto in quell’occasione: «ero al posto giusto nel momento sbagliato » e secondo l’ex fischietto questa fu la causa della sospensione per 40 gg».
Questi sono soltanto alcuni esempi. Dichiarazioni di “addetti ai lavori”, alcuni ancora in forza all’interno delle istituzioni sportive, che hanno dato la loro
testimonianza della circostanza vissuta.
Quello che secondo me dovrebbe essere sempre ben presente è come in assoluto si stia soltanto parlando di
impressioni più o meno personali, perché in nessun caso esiste una prova concreta.
Proprio per questo non capisco perché qualcuno viene ritenuto più attendibile dell’altro. Se si continua a dare credibilità e visibilità alle sole “supposizioni” che appoggiano l’accusa, con l’eco dei media schierati tutti all’unisono, l’opinione pubblica non avrà mai i mezzi necessari per un semplice paragone.
Secondo voi, si tratta di
cattiva informazione o malafede?