Tan'tanni fa' mica era come mo'.
Come era bella a domenica..tutti a magna' da nonna,
er pane fresco,er ragu',o la pasta ar forno
e sti profumi che te daveno er buongiorno.
Ecco papa',te metteva er cappellino,te metteva er giacchetto
eppoi sannava tutti quanti su,ar campetto..
Tutte le machine ciaveveno li sportelli aperti,pe senti'
voci de gente che nun vedevi
e che te parlavano de un tunnel de un corner
e de reti..
che tempi,daje rega',che oggi se vince..
Che bello che era,co l'occhi sul campetto,
e le recchie tese tese..rete rete..rete..
Poi,se tornava a casa
pe vede' le gesta dell'eroi tua,
ma eroi veri,
mica come quelli de oggi,
vero Allegri??
Andre'me dovrai scusa' se te scrivo du righe,
calcola che nun so scrittore,letterato o poeta,
ma solo e solamente n'analfabeta..
Come eri giovane,
quanto cosi' poco sei rimasto,
se potrebbe di che nun sei arrivato manco all'antipasto...
Mo semo creciuti,
e ciavemo 17 anni de piu..
Ce dovresti vede' Andre',
chi nun cia piu' li capelli,
chi a messo ar monno figli.
Tante cose so cambiate
tante persone so invecchiate.
E mo che te piango,
cio solo un rimpiato..
e' un po' de malinconia,
pe na malattia bastarda CHE TA' PORTATO VIA.
Il SOGNO, the dream, le songe, der Traum, u sognu, per gli stranieri di passaggio più la maggioranza meridionale (c’è sempre una maggioranza meridionale)
Ragazzi che bel sogno ho fatto!
Un sogno lungo e appassionante come da anni non mi capitava di fare!
Sapete, quello che avvia la fase R.E.M. in cui i globi oculari si muovono all’unisono con quello che viene proiettato dietro le retine, con le sinapsi cerebrali a far da schermo. Una prima visione stile vintage, cioè in bianco e nero;
un sogno in cui,
la nostra squadra comandava il gioco in lungo e largo come da troppo tempo non ci capitava di vedere;
un sogno in cui,
il nostro estremo difensore latitava inoperoso s.v. senza ...
Purtroppo sabato scorso abbiamo assistito ad un dramma che, nelle menti, di chi ama, segue, pratica o no dello sport, non potra’ essere cancellato facilmente. E’ morto uno sportivo, un atleta, un professionista, un ragazzo, per altro un “bravo ragazzo” provato dalla vita ma sempre sorridente e positivo ( saranno particolari ma se ci sono è giusto sottolinearli).
E’ morto praticando da professionista uno degli sport più popolari al mondo, il piu’ popolare in Italia e non solo.
E’ morto in diretta, sotto gli occhi di tutti in uno stadio. Malgrado fosse controllato e super seguito da chi di medicina dello sport ne sa come e più di hciunque altro al mondo, è morto, un dramma, perchè questo ...
Ho sempre creduto in un mondo fatto di giustizia e verità. Lo credo ancora di più adesso, vedendo la Juve lassù, al suo posto, dove deve stare, pur dovendo lottare contro un mondo che vuole infangarne a tutti i costi la storia.
La cosa fantastica è che questo traguardo è maturato con sacrificio, umiltà e tanta voglia di lavorare seguendo un unico credo: l'orgoglio di indossare questa maglia.
Sembrano banalità che continuano ad essere ripetute da tutti, appena una squadra comincia a fare risultato; invece questa volta le solite parole e le solite frasi si riempiono di significati magici, quasi mistici...
Chi di noi non ha sognato almeno una volta ad occhi chiusi, da ragazzino ...
di Flavia - Cuore Bianconero del 15/04/2012 11:51:52
E' nostra abitudine associare il campo di calcio a vittorie, sconfitte, gioie e dolori. Viviamo ogni fine settimana nell'ansia e nell'agitazione. Vincerà la nostra squadra? E le squadre rivali, cosa faranno? Un gioco appassionante, quello del calcio, per chi come noi, lo vive con una passione che va al di là del gioco e dello sport. Poi capita un sabato come quello di ieri, 14 aprile 2012. Una data che rimarrà a lungo impressa nelle nostre menti e nei nostri cuori. Piermario Morosini, un calciatore, un ragazzo di soli 25 anni, scende in campo per giocare la partita con il suo Livorno. Stava vincendo la sua squadra, per due a zero in un campo difficile come quello di Pescara.
All'improvviso, ...