Dopo aver letto ed ascoltato dal vivo le dichiarazioni di Andrea Agnelli, sono stato colto da un diffuso senso di fastidio.
Qualcosa in me si contorceva ed indignava;si faceva strada, ancora una volta, il pensiero che ormai da anni mi accompagna, e cioè che la EXOR, la nostra proprietà, non ha mai avuto nessuna intenzione di ottenere il mal tolto e di fare realmente chiarezza sui fatti del 2006.
Pensavo che al delirio di Pretrucci, che ha osato difendere addirittura l’ “incompetente” per antonomasia, nonché attaccare a testa bassa la Juventus, il nostro presidente, forte della verità di cui sembrava farsi portatore e paladino, rispondesse a tono, con fermezza, senza dare l’impressione ...
E' ora che i "Tifosi si rendano conto delle carenze" di questa massa di non-competenti che governa il calcio.
Seguono considerazioni:
I°)considerazione di un ipotetico cittadino-tifoso in un momento storico in cui si chiedono sacrifici a tutti: ma è possibile dichiararsi non competenti(con riferimento alla non-decisione presa a Luglio 2011 sulla revoca dello scudetto di cartone) senza sentire il bisogno etico di dare le dimissioni un attimo dopo? E quando riscuotono lo stipendio, non sentono tremare la mano?
II°)considerazione: il Presidente Petrucci che si espone raramente in prima persona preferendo mandare Abete in avanscoperta, questa volta, allarmato dalle cifre in ballo, scende ...
Niente da fare. La verità emersa durante tutto il dibattimento (e riscontrabile da chiunque voglia ascoltare le udienze su RadioRadicale o informarsi bene altrove)non può essere minimamente scalfita da una scandalosa sentenza farsa evidentemente preconfezionata, verosimilmente già scritta e pilotata da pressioni interne (già denunciate a processo in corso ed attinenti quella "particolare" procura)e, prevedibilmente, anche esterne(visti certi rapporti e gli ingenti e sporchi interessi in gioco ).
Chi si è ben documentato, sa, pertanto che tutti i testimoni (tranne pochissimi clown liquidati dal giudice Casoria come persone un pò confuse e poco credibili) hanno in sostanza scagionato ...
Predo spunto dal puntuale editoriale di I. Scalise per aggiungere alcune valutazioni personali sulla questione Moggi vs FC Juventus.
Premetto che, essendo un giurista, anche alla luce del recente ricorso al TAR depositato dalla società torinese, comprendo che le strategie difensive dei due collegi difensivi non possono che divergere.
Ciononostante, un conto sono le fredde e ciniche azioni legali, un altro è il rispetto personale, la reputazione e la storia di un club glorioso come quello juventino.
Eh sì, cari fratelli bianconeri, il problema non può essere ridotto a gretti interessi di bottega e fredde strategie processuali.
Qui si tratta, come detto, dell’onore e della storia ...
Cari fratelli bianconeri, è inutile negarlo, nessuno di noi si sarebbe mai aspettato una condanna così netta. Nel nostro cuore speravamo in un epilogo diverso e ad un certo punto, avevamo anche iniziato a crederci.
Di fronte però ad una sconfitta così netta, una domanda mi attanaglia la mente da quella maledetta sera .... a cosa sono serviti anni di dibattimenti, se poi neanche di fronte a delle prove nette e schiaccianti il risultato è stato il medesimo del 2006?
La consapevolezza che sia stato accettato totalmente l'impianto accusatorio dei pm, ha animato in me un grandissimo senso di impotenza e di ingiustizia.
Certo ora siamo tutti curiosi di vedere le motivazioni e a nulla serve ...
La sentenza (di primo grado) su Moggi stupisce per la mancanza di prove di reato e per come siano state ignorate le dimostrazioni della manipolazione della realtà da parte degli inquirenti (ad esempio le telefonate ignorate, tagliate, decontestualizzate e ricontestualizzate in modo artatamente falso). Non abbiamo ancora le motivazioni delle sentenze, certo, ma questi fatti sono eclatanti e innegabili.
La stessa sentenza, però, non può stupire se vista nel suo contesto: un'assoluzione di Moggi avrebbe demolito il calcio italiano, e non solo il calcio. Ciò che è successo nel 2006 sarebbe stato una barzelletta al confronto.
Presunti petrolieri onesti (autoproclamati), pubblici ufficiali, ...