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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di R. GAMBELLI del 28/08/2010 11:02:43
FederINTERcalcio

 

Questo pomeriggio riparte il campionato.
Così continuano a chiamarlo gli addetti ai lavori e i tanti illusi che credono ancora che niente sia cambiato dalla calda estate del 2006.
Chi non crede a tutto ciò sono i tifosi juventini, soprattutto i rancorosi, che sono rimasti a Rimini, quella prima domenica di campionato, che ci presentava il fango della B, un fango speciale, fetido, che ci era stato scaraventato in faccia da quegli stessi personaggi che ancora oggi comandano il calcio italiano.
Un fango talmente pesante che ancora è presente nelle nostre facce e nei nostri animi feriti a morte.
Eppure di avvenimenti ne sono accaduti in questi quattro anni, ma ecco che il fango è sempre lì, appiccicato ad ogni vero tifoso bianconero, che sperava, dopo le ultime clamorose novità, che qualcosa si muovesse, che qualcosa potesse trasformare gli eterni ghigni di sofferenza in sorrisi compiaciuti.
Invece niente: ogni tifoso juventino affronta ancora la sua nuova giornata con il volto arcigno, sinistro, graffiato da tante amarezze.
Chi vi scrive ha capito da tempo che difficilmente l’innamorato bianconero riavrà giustizia, nonostante sia divenuto ufficiale il fatto che anche Facchetti e Moratti avessero tra le mani un telefono caldo.
No, cari amici ritrovati, il tifoso juventino non riavrà mai giustizia, nonostante sia divenuto ufficiale che addirittura Abete, proprio lui, facesse uso di quell’oggetto tanto caro ad ET, quello stesso Presidente Federale che oggi chiede la radiazione di Moggi.
Ma scusate c’è qualcuno che può radiare lui? No, non esiste perché è lui che comanda, insieme ai soliti noti nerazzurri che sponsorizzano il campionato italiano.
Certo che ce la ricordiamo la frase del 2002 di Franco Carraro: “Non posso retrocedere l’Inter per il caso passaporti perché Moratti ha investito 600 milioni nel calcio”.
Oggi la stessa cosa la sta pensando Abete: “Non posso riaprire l’inchiesta intercettazioni, perché dovrei sbattere l’Inter in serie B, quindi mi conviene prendere tempo”, inventando incredibili fesserie del tipo che “non conosce il costo delle intercettazioni e quindi non riesce ad ottenerle dalla Procura di Napoli”, rimanendo addirittura stupito di non averle a disposizione.
Abete deve solo sperare di non capitare nelle mani della fatina di Pinocchio, altrimenti il suo naso potrebbe fare una brutta fine. Gli conviene starsene tranquillo, e ben protetto, con il Gatto e la Volpe, nel noto Paese dei Balocchi Milanese.
Non ci resta che sperare in Andrea Agnelli, colui che, insieme ai suoi genitori, insieme a Moggi, Giraudo, Bettega ed una Grande Juve, vinceva i tricolori e coppe a fiumi sul campo.
E’ la nostra unica speranza in attesa che i ricorsi di Giulemanidallajuve facciano il loro corso.
E’ lui che deve sguainare la spada ed armarsi di potenti arieti medievali, utili per demolire il castello del Palazzo, sul cui campanello serpeggia la scritta “FederInternazionale”.
La nostra unica ed ultima speranza è quel suo desiderio di rivalsa, vendetta e ricerca della verità che, crediamo, lo sommerga dal 2006, quando uscì di scena mestamente.
Adesso è rientrato, ed è lui il Lancillotto di noi juventini, soprattutto di quelli che sono rimasti a Rimini, come il sottoscritto.
Alcuni giorni fa un noto personaggio televisivo, giornalista, mi ha scritto una bella lettera, con queste parole finali: “Riccardo, il calcio è un gioco favoloso, ma per me era durato anche troppo”.
Ecco, per me il calcio è terminato quattro anni fa, adesso è una vera e propria fiction, di pessimo gusto oltretutto.
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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