Salutiamo un Campione e apriamo il libro della leggenda bianconera: una pagina, indelebile, porterà sicuramente il titolo" Trezegol".
Marcello. Ciao David, e grazie per i tuoi tantissimi goal. Di sicuro non ti dimenticheremo facilmente. Sei stato l'opposto di chi ti ha preceduto, ovvero Inzaghi. Lui, con i suoi movimenti nervosi e la sua capacità di trovarsi sempre nel posto giusto, si creava sempre almeno 5 occasioni pulite a partita: poi però ne realizzava una sola sprecando le altre, facendomi imbufalire ogni domenica. Tu, al contrario, mi facevi spesso imbestialire per la staticità là davanti: ho sempre scherzato con tutti che tu a fine partita non avevi nemmeno bisogno della doccia, una camicia e via per iniziare la serata in libertà. Ma, al contrario di Pippo, ogni volta che avevi una occasione la buttavi dentro. Non dico che tu avessi la percentuale del 100% tra tiri e realizzazioni, ma spesso ci sei andato molto vicino. Ed ogni volta non mi rimaneva che restare con la mascella spalancata e riconoscere che una bocca da fuoco precisa e letale come la tua, davvero, è difficile da ricordare in tutta la storia del calcio. Te ne vai, giustamente, perché il tempo passa per tutti. Ma sono certo che anche il tempo che passerà non scalfirà mai la riconoscenza nostra di tifosi per questi anni, né tu potrai mai provare un orgoglio più grande, da uomo di campo, di aver appartenuto alla Signora del calcio e aver contribuito alla sua immortalità
Marco. Da qualche anno a questa parte, in estate sembrava sempre che Trezegol stesse per partire. Poi succedeva qualcosa e restava un'altra stagione: ormai ci avevamo fatto l'abitudine. Questa volta invece tocca vederlo andare via per davvero. E la cosa mi mette un po' di tristezza. Certo, in passato ho visto tanti giocatori di livello eccelso togliersi la maglia della Juve, per indossarne altre. Ma per Trezegol c'è qualcosa di più, anche se non dipende da lui: David era uno dei pochi che mi ricordava la grande Juve ante-farsopoli, uno di quelli che avevano la vittoria incisa nell'anima. Sappiamo bene che i giocatori se ne vanno, ma la Juve resta. Io però da molti anni ho perso anche la "mia" Juve e, nonostante gli sforzi di Andrea Agnelli e dei dirigenti che ha portato con sé, ancora fatico a scrollarmi di dosso la nostalgia del passato. Vedere questo giocatore protagonista di tanti successi andarsene, inevitabilmente mi toglie qualcosa. Certo è che Trezeguet lo ricorderò sempre con affetto. Non dimenticherò la prima volta che lo vidi con la maglia della Juve e quanto apprezzai immediatamente il suo modo di interpretare il ruolo di punta: un uomo nato per segnare, in tutti i modi. E non dimenticherò neanche le valanghe di soddisfazioni che mi ha tolto negli anni successivi: su tutte, la rete del 28esimo scudetto, quello nato dalla rovesciata del suo "gemello del gol", Alex Del Piero. Quello che qualcuno ha voluto toglierci dagli almanacchi, ma che resterà per sempre, vinto sul campo da una squadra formidabile, con una punta fantastica. Merci David!
Gianluca. Ho cominciato a conoscerlo quel giorno che spense le speranze della nazionale nella finale europea. Quel giorno ho capito che era da Juve, non fosse altro perche subito odiato da chi la Juve non ama. Non ci ha incantato con giochi virtuosi, con gol impossibili, con funamboliche traiettorie ma, due lustri di gol, con la Juve, non li fai se non hai il sacro fuoco del campione nel DNA. Salutiamo un Campione e apriamo il libro della leggenda bianconera: una pagina, indelebile, porterà sicuramente il titolo" Trezegol". Uno da Juve, Uno di Noi.
Carlo. Addio Re David, anzi, arrivederci, arrivederci perché la Juve non è qualcosa che ci si toglie di dosso, come quella maglietta sudata di fine partita, la Juve resta dentro e quando te ne allontani le resti indissolubilmente attaccato e quando ci sarà da celebrare, festeggiare o ricordare qualche periodo, vittoria, epoca, ti vedremo come Platini, altro mio Re adorato, passeggiare in giacca, un po' attempato, sul prato verde che tante volte ti ha visto Re! Arrivederci Re, ho negli occhi stampati ogni tuo gol, ogni singola incontenibile emozione che mi hai regalato, ogni tuo sguardo sgranato, con gli occhi sbarrati, la bocca spalancata mentre come un pazzo saltavo in curva gridando "quando gioca segna sempre Trezeguet". Arrivederci mio Re, il magone mentre scrivo, la riconoscenza e la fortuna per aver "vissuto" il più prolifico straniero della nostra inimitabile storia. Le lacrime riguardando ossessivamente quel Juve-Real 3-1 con Lippi in panchina, con Te che come al solito letale, punivi i Blancos alla 1° occasione! Arrivederci mio Re, da quando Ancelotti ti preferiva un imitazione di attaccante a quando facesti il gesto di andartene dopo aver segnato 15 gol in B impegnandoti un terzo delle tue capacità per poi tornare in A e segnare più gol di (quasi) tutti, dietro solo al tuo Capitano! Arrivederci mio Re che orgoglioso come un leone e letale come un serpente dicesti dopo un Real-Juve 2-1: "Adesso li aspettiamo a casa nostra, tra la nostra gente!" Au revoir mon Roi, et merci par tous! Je t'aimerai pour tous ma vie!
Gildo. Cross lungo, troppo lungo pensavo io, invece il pallone torna al centro lui si avvita in aria e in semirovesciata mette alle spalle di Casillas. Stupendo! David quella sera mi regalò e ci regalò una delle emozioni sportive più forti degli ultimi anni. Così aveva fatto il cinque maggio a Udine insieme a Del Piero e così, sempre in coppia con il suo capitano, avrebbe fatto nel maggio del 2005 a Milano. La prendeva poco, ma quando la prendeva era gol quasi sicuro. Non c'è dubbio, è stato uno dei più meritevoli di indossare la maglia juventina.
Franco. Lazio-Juventus 4-1 del 2001; già si sapeva che Inzaghi sarebbe stato ceduto, le voci giravano. Trezeguet non giocò bene e si fece anche espellere in quella partita, ma io ed un mio carissimo amico sostenevamo che la cessione di Inzaghi avrebbe portato tanti soldi e un nuovo attaccante per completare un reparto che con Del Piero era già fortissimo, in quanto avevamo capito che la coppia Alex-David era perfetta, che possedeva quella sintonia che con Pippo si era persa, o forse mai c'era stata. Uscì dal bar inferocito uno juventino di quelli che sei anni dopo avrebbero continuato a comprare la Gazzetta ed a chiedermi "chi compriamo oggi?", anche quando i nostri pensieri a tutt'altro sarebbero dovuti volgere. Urlò, si incazzò e disse: "bravi, bravi, tenetevelo pure quel francese di m**da e date via Pippo! Non ci capite un c***o!" Io la Gazzetta non l'ho più comprata; lui oggi rimpiange gli anni d'oro della coppia Del Piero-Trezeguet.
Nicola. Stadio di Venezia. Cross rasoterra dalla sinistra, David con una girata rasoterra la mette nell'angolino alla destra del portiere. Un tiro impossibile, perfino un mio (ex) amico interista è rimasto stupefatto. Juve-Torino, a distanza di tanti anni dal gol a Venezia, primo anno di A post-farsopoli, palla alta spizzata all'indietro dal difensore. David, che ha appena compiuto un giro intorno alla zolla per evitare il fuorigioco, si lancia in direzione della porta e impatta al volo il pallone con la precisione di un cecchino. Una rete pazzesca, violentata dalle solite polemiche strumentali di moviole anti-Juve ad oltranza. In mezzo, tantissime gioie che non basterebbe un volume di enciclopedia per narrarle tutte. Grazie David, sarai sempre nei nostri cuori. |