Com'era prevedibile, si parte in salita.
Una sfida tripla aspetta Andrea Agnelli:
difesa della storia, far rinascere la tradizione e costruire il futuro. Tante le novità che hanno accompagnato questa prima giornata: un Presidente che arriva allo stadio accolto come un calciatore, un Presidente che difende i propri dirigenti a fine partita, un Presidente che non ci fa sentire soli. Finalmente!
Siamo consapevoli delle difficoltà (chi meglio di noi?), ogni nuovo inizio, ogni cambiamento così profondo nasconde sempre delle insidie e lo scoramento, dopo quattro anni passati a sentire chi non ci poteva rassicurare, può lasciare il passo alla rassegnazione.
Ma c’è veramente qualcosa di diverso. C’è la fiducia in un nuovo disegno volto a creare un’ossatura solida e resistente, accompagnato da un cambiamento radicale, innovazione e tanta voglia di ripartire.
Gesti e parole coraggiose che si affiancano allo stesso coraggio di chi, in quattro anni, non ha mai smesso di lottare per la Juventus, senza distrarsi dalle tentazioni di un ambiente che permetteva di lucrare in nome della fede bianconera.
Lo scrivo sinceramente, dandoti del tu come tu stesso hai suggerito, questo esordio non lo meritavi per come sei riuscito, in pochi giorni e con pochi gesti incisivi a trasmettere fiducia.
L’esordio che non ti meritavi, con un finale da scrivere, in linea con la nostra tradizione, insieme all’onore di rappresentare oggi come ieri, la storia del calcio unito a quella passione che solo i veri juventini possono condividere.
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