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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di F. DEL RE del 10/09/2010 13:33:46
EX

 

S'è rinnovata la Juve; con un tourbillon estivo al calciomercato che promette un'appendice succulenta anche a Gennaio, per concludere poi la totale e definitiva rivoluzione col mercato di Giugno 2011, quando gli ultimi elementi del vecchio "projettò" lasceranno Torino per far posto ai tasselli definitivi del nuovo "Progetto", quello vero, quello in salsa Agnelli.

Si è parlato per tutta l'estate di chi arrivava, ma anche di chi partiva, forse per sempre.

Già, chi è partito. Cosa ci ha lasciato? Sul campo più o meno lo sappiamo tutti: gli spettacolari assoli dell'italo-argentino Camoranesi; le stoccate fulminee del franco-argentino Trezeguet; i costanti bollettini medici di Zebina; il sogno mai avveratosi di Diego; la minestra riscaldata, male per altro, di Cannavaro; i passaggi laterali da tre massimo quattro metri di Poulsen; l'insostenibile leggerezza di Giovinco; e poi le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dai suddetti.

Arrivare alla Juve non è mai una cosa banale; lasciarla neanche.

Ecco quindi che chi ha scritto un capitolo bello e sentito del libro infinito della leggenda bianconera lascia di sè un ricordo dolce come le parole del proprio commiato; chi non ha contribuito a scrivere nessuna pagina di gloria, o peggio ha firmato in calce quelle della sconfitta, ci lascia con l'amaro in bocca; la bocca è la propria e l'amaro sta nel fiele che dispensa alla sua ex squadra.

Dei primi fanno parte Trezeguet e Camoranesi. Il primo ha rilasciato parole di amore vero e incondizionato, con le quali ha ribadito la forza tecnica e morale della "sua" Juve, riconoscendo in Andrea Agnelli (senza nominare "quell'altro"...) il naturale continuatore della storia infinita; David ci sarà sempre, anche ora che gioca per una neopromossa in terra di Spagna. Il folletto di Tandil è stato più "freddo", ma ha sinceramente riconosciuto che il suo tempo era finito, augurando ai suoi vecchi colori un semplice ma sentito "buona fortuna".

Dei secondi fanno parte un po’ tutti gli altri: da Giovinco duro con società e compagni, a Diego, duro solo con Marotta, reo, a suo dire, di averlo ingannato; passando per Molinaro che mai e poi mai lascerebbe Stoccarda per far ritorno a Vinovo.

Diverso è il discorso su Zebina: rancoroso, sì, ma nel modo giusto: andandosene ha detto cose sacrosante come la frase sul benservito dato a Nedved, posta come sintomatica della competenza e delle reali mire sportive della vecchia dirigenza "elkanniana”; ma ha anche avuto parole di ringraziamento verso la nuova dirigenza, quella che di fatto lo ha ceduto a dimostrazione che da persona intelligente qual'é ha capito alla fine di chi si sarebbe potuto fidare e di chi no.

Quindi ognuno di loro, chiudendosi la porta alle spalle, ci ha lasciato un qualcosa in più di sé; qualcosa di utile anche per capirne a posteriori le prestazioni sul campo, l'apporto dato alla squadra ed il valore (o il disvalore...) che questa esperienza bianconera gli ha lasciato.

Ecco; ora non c'è più spazio per loro nello spogliatoio; ora ricomincia lo spettacolo; ci saranno nuovi protagonisti che diverranno anche loro, presto o tardi, degli ex.

La speranza è che da oggi in poi questi nuovi quando ci lasceranno avranno parole di commiato da vincenti, ovvero parole "da Trezeguet" e non "da Diego", o peggio, per il loro indubbio valore testimoniale, "da Zebina".
 
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