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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di F. DEL RE del 18/09/2010 16:54:50
La più bella della settimana

 

C'era una volta un attaccante svedese, alto, altissimo, non bello, forte con entrambi i piedi, forte di testa, forte fisicamente; insomma: forte.

Fu paragonato in terra d'Olanda, dove giocava in una squadretta sconosciuta col nome di un detersivo, al mitico Van Basten; ma si sa: l'Olanda è il terzo mondo del calcio, cosa vuoi che ne sappiano loro di chi è un campione, anche se ha dato i natali al cigno di Utrecht...

Venne in Italia, lo svedesone, alla corte della Juventus, facendo vedere cose discrete, che però non lasciavano presagire le potenzialità da fenomeno; anche perché era facile vincere rruvando...

Si trasferì successivamente, novello principe, alla corte di Honestonia, terra lombarda, dove nessuno poteva credere che tale pennellone diventasse un fenomeno.

Ma così fu, perché laddove si vince senza rruvare, c'era un rospo che se baciato sulla bocca da una principessa tale rimaneva, che si accorse di tutte le potenzialità inespresse del fenomeno svedese.

In men che non si dica, Ibrahimovic, così si chiamava il calciatore, iniziò a segnare come un pazzo; colpi da maestro mai visti prima; gol impossibili; intelligenza tattica che Cruijff al confronto era un sufficiente... Il tutto senza rruvare e senza doparsi, al massimo un caffè più-più per digerire l'onestissimo risotto alla milanese, vero propellente dei muscoli dei fenomeni di Honestonia.

Insomma: solo lì, in Honestonia, si poteva far risplendere un diamante di tale purezza; perché gli altri erano tutti cretini o ladri, né usavano la moka giusta.

Però, come tutte le favole moderne, anche questa non ebbe un lieto fine: il bomber svedese, neo fenomeno, se ne andò in quel di Barcellona, terra sì onesta, ma arrogante e poco simppattica; là fece schifo quasi come prima che arrivasse in Honestonia, ma memori delle imprese mostrate, i cugini cattivi pretendenti al regno Honesto, lo corruppero e lo riportarono laddove tutto nacque.

Giustamente il rospo che lo fece crescere onesto, bello e vincente ora ne rivendica la scoperta; almeno quella, cribbio! perché lui non rruva, né gli scudetti altrui, né i meriti nello scoprire talenti.

Ma forse un qualcosina si rruva anche lì, in Honestonia; una cosetta chiamata "senso del ridicolo"; di quello ne hanno riempiti i granai del regno, insieme a tanto, ma tanto, cartone.


Le dichiarazioni di Paolillo:«Che Ibra fosse bravo l'avevamo scoperto noi prima del Milan»
 
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