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Inchiesta/Intervista di F. DEL RE del 23/09/2010 07:59:03
E quelli cosa sono?

 

Cari amici Giulemanisti, l’inizio della prossima stagione porterà in dono a tutti noi amanti della Juventus il nuovo attesissimo stadio che sta nascendo dalle ceneri non rimpianto del vecchio “Delle Alpi”.

Il progetto venne presentato al mondo a fine Novembre 2008; l’ho valutato con sincero entusiasmo, pur avendo mantenuto la convinzione che alcuni aspetti avrebbero potuto essere pensati diversamente, quali, ad esempio, la capienza, che avrei preferito da 50.000 spettatori e l'inserimento di un terzo livello di palchi.

Esso sembrava dimostrare una qualità progettuale ed una visione architettonica di alto profilo. Aveva fra le sue peculiarità anche quella di prevedere una copertura leggera non solo per il peso effettivo della struttura, ma anche e soprattutto per la sua composizione architettonica che dava la sensazione all’osservatore che questa quasi si librasse nell’aria. Bellissimo.

La copertura, infatti, è stata pensata fissata a sbalzo sugli spalti, ovvero incernierata su pilastri perimetrali al secondo anello apparentemente senza alcun ostacolo alla visuale dello spettatore sul rettangolo di gioco; ovvero come logica progettuale moderna vorrebbe.

Logica, ormai, ampiamente condivisa dalla stragrande maggioranza degli studi di architettura ed ingegneria specializzati nella progettazione di stadi.

Per rendere la struttura così leggera sono stati utilizzati anche cavi fissati sopra la copertura, all’incrocio delle quattro grandi travi reticolari ed ai pennoni situati dietro alle due curve.

Benissimo,dicevo: struttura moderna, elegante e sobria, che “cita” il vecchio stadio abbattuto tramite il "riutilizzo" dei due alti pennoni.

Purtroppo, però, la comunicazione della gestione Blanc la conosciamo, ahinoi, fin troppo bene e le tanto sbandierate capacità manageriali altrettanto.

Colpì fin da subito la mancanza di un “sito dedicato” e “ufficiale” che seguisse costantemente e con mezzi adeguati, come una web cam live, i lavori, ovvero come predisposto da tutti i club europei che negli ultimi anni si sono dotati di impianti simili.

Quindi gli appassionati di architettura, nonché tifosi della Juventus come il sottoscritto, hanno potuto seguire i suddetti lavori solo ed esclusivamente attraverso siti web dedicati non ufficiali e solo grazie all’esemplare impegno di chi li cura supplendo a questa carenza e producendo materiale di informazione tecnica e fotografica.

Da questi ultimi nei mesi scorsi si è diffusa un’indiscrezione inquietate da un punto di vista architettonico che si ripercuoterà anche sull’ immagine della Società stessa: il nostro nuovo e modernissimo stadio avrà quattro coppie di tiranti, quindi otto, in acciaio che collegheranno i "nodi" delle quattro grandi travi reticolari, che sorreggono la copertura, al terreno; tale scelta progettuale ha sicuramente una motivazione statica, che presumo, da umile architetto di provincia quale sono, serva a mitigare effetti dinamici negativi, tipo l’azione verticale ascendente del vento.

Ci siamo scervellati per capire come, quando e perché fossero apparsi questi cavi (cfr.: foto n° 1), mai visti nel video di presentazione (cfr.: foto n° 2), e per tale motivo il buon vostro è andato ad abbeverarsi direttamente alla fonte, ovvero ha scritto una raccomandata AR direttamente al Presidente, chiedendo lumi.

Mi ha risposto con solerzia e gentilezza il responsabile della Real Estate (in Italiano: Immobiliare) della Juventus, l’Ing. Riccardo Abrate, il quale ha ammesso che tali tiranti erano stati previsti da sempre, addirittura nel progetto preliminare; ha giustificato la scelta riferendomi che persino uno stadio che ha ospitato una finale di coppa del mondo come l’Olympiastadion di Berlino ha pilastrini in acciaio direttamente posizionati sugli spalti a reggere la copertura.

Ovviamente quello stadio non può essere preso ad esempio, perché in quel caso si trattava della ristrutturazione di un impianto esistente realizzato nel ’34 e quindi con ogni probabilità gravante di vincoli storici ed architettonici ben precisi, a differenza dello stadio della Juve che è stato realizzato “ex novo” da una demolizione di una struttura precedente non vincolata.



Foto n° 1: Sezione Trasversale E/O con indicazione del tirante in acciaio – www.skyscrapercity.com






Foto n° 2, tratta dal video di presentazione del nuovo stadio: Curva Nord e parte del Settore Est – www.juventus.com


Ma torniamo ai tiranti: il loro posizionamento (cfr.: Foto n° 3 e 4) comporterà il fatto che una struttura moderna da inaugurarsi nel 2011 avrà, fra campo e spalti, elementi di disturbo alla visuale degli spettatori paganti, come in uno stadio di cento anni fa!

Un altro “sfregio” all’ immagine della Juventus, un altro fiore all’occhiello della gestione Blanc/Elkann!

Tale visuale "rigata" l'avranno persino i fruitori di alcuni palchi laterali, quando l'azione si svolgerà nei pressi del calcio d'angolo opposto. Detto fra noi il più "plebeo" di questi palchi costerà 50.000 € a stagione!




Fig. n° 3: Ricostruzione schematica in 3 D degli spalti – www.skyscrapercity.com





Foto n° 3: Evidenziazione degli spicchi di gradinate che avranno la visuale disturbata dai cavi – nuovostadiodellajuventus.iobloggo.com


Considerato il fatto che la copertura ad oggi non è ancora stata issata, sarebbe doveroso attivarsi affinché tale soluzione venga sostituita in “opera” da una meno impattante dal punto di vista della visuale dello spettatore; perché, credetemi, questa scelta oltre che procurare un oggettivo fastidio a circa 4.000 spettatori, diverrà dal punto di vista dell’immagine della Società, un vero e proprio elemento negativo di distinzione.

A noi che in questi ultimi quattro anni abbiamo già dovuto subire ogni sorta di onta all’onore dei colori che amiamo, credo si possa risparmiare almeno quest’ultima, ovvero quella di avere nel terzo millennio uno stadio la cui copertura viene ancorata a terra come un gazebo della festa della birra, laddove nel mondo esistono stadi che hanno coperture mobili e che hanno il terreno di gioco scorrevole.

Non crediate amici rancorosi di Lega Pro che le mie siano solo frivolezze da architetto; anche su queste cose si misura la capacità di una dirigenza. Speriamo che Andrea, anche qui, riesca a trovare una soluzione!


Si ringrazia per il materiale utilizzato nel presente articolo il sito “skyscrapercity.com” ed il sito “nuovostadiodellajuventus.iobloggo.com”; specialmente quest’ultimo, il cui autore, “Delsa” ha svolto in questi anni un lavoro straordinario per informare con la massima correttezza e puntualità gli appassionati di strutture sportive e del nuovo stadio della Juventus.
Ha collaborato alla stesura dell’articolo Mario Rocca.

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