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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Farsopoli di N. REDAZIONE del 01/10/2010 08:39:13
Calciopoli. Udienza del 1 ottobre

 

A breve si rientra nell’aula 216 del Tribunale di Napoli. Come anticipa il quotidiano torinese, oggi le parti avranno a disposizione le telefonate già trascritte (141) e saranno depositate delle nuove (160) che entreranno nel corposo fascicolo processuale. Protagonisti delle telefonate: Nucini, Rosetti, Paparesta, Racalbuto, Banti, Nicchi, Tombolini, Facchetti, Petrucci, Abete (sono 5 le telefonate: quattro con Mazzini, una con Ghirelli), Lolli, Cellino e Collina (15 telefonate, anche sulla sponsorizzazione Ing Direct e del compenso da 100 mila euro incassato).
Dovrebbero essere presenti, salvo impedimenti dell’ultima ora: Pierluigi Collina, Franco Baldini, Galliani (incerta la sua presenza), Valentini, Abete, quattro giornalisti protagonisti dei sorteggi (Roma - Coverciano). Non saranno presenti il presidente del Livorno Spinelli e il notaio di Coverciano, Tavassi, Tronchetti, Cipriani, Tavaroli e Moratti. Sono già note le date delle prossime udienze in calendario:12, 19 e 26 a ottobre.

Illegibilità dei brogliacci e richiesta trascrizione nuove intercettazioni
Il pm Capuano si oppone alla richiesta della difesa di Pairetto di un ulteriore termine per esaminare i brogliacci, ricordando che sono a disposizione delle difese dalla chiusura delle indagini. La difesa di Pairetto precisa che aveva richiesto, nei termini, l'acquisizione dei cd e la richiesta di oggi è solo quella di accedere ai cd che sono già stati ammessi. Il pm Capuano si oppone anche alla richiesta di trascrizione di ulteriori intercettazioni avanzata, come annunciato, dalla difesa di Moggi.
Il Giudice Casoria si riserva di dare risposta alla prossima udienza.

Teste Abete
Avv. Prioreschi , difesa Moggi
La sua elezione fu condivisa da tutte le componenti della Federazione, fu un accordo preso per evitare l'ennesima mortificazione della Federazione con un nuovo commissariamento.
Smontata con questa ricostruzione la tesi della Cupola che non voleva farlo eleggere.
Avvocato Gallinelli, difesa De Santis
Introduce e ripercorre le varie tappe relative al contratto tra la Ingdirect e la Federazione arbitri per una sponsorizzazione. Ricorda la sponsorizzazione di 100.000,00 euro percepita da Collina e la richiesta di accesso agli atti da parte di De Santis, fatta per verificare modalità e termini dell'accordo perché non aveva ricevuto alcun compenso e la federazione glielo negò.
Difesa Mazzini
Ad Abete vengono chiesti chiarimenti sulle telefonate tra lui e Mazzini (alcune non le ricorda) e nello specifico quella dopo il mani di Zauri : «Non avevo interesse specifico per la Fiorentina, io riconosciuto come trasparente e trasversale. Amico di Della Valle? Sono amico di tanti presidenti»
Avv. Messeri, difesa Bertini
Si ripercorre l’iter del ricevimento degli atti dalle varie procure. L’avvocato chiede da chi la Federazione ha ricevuto gli atti del processo sportivo del 2006, Abete inviata a chiedere al procuratore. L’avvocato Messeri di riserva di chiedere l'audizione del procuratore Palazzi

Il perito trascrittore.
Afferma che non tutte le telefonate chieste dalla difesa Bergamo sono state trascritte per problemi di individuazione.

Teste Fulvio Bianchi. Sorteggi
«Sorteggiai Racalbuto per Roma-Juve, arbitrò male ma il sorteggio era assolutamente regolare. Le palline non erano calde o fredde. Nessuna pressione, avrei denunciato tutto al notaio»

Teste Valentini,direttore generale Figc
Descrive le modalità del sorteggio e dichiara di non aver mai avuto modo di avere dubbi sulla genuinità dei sorteggi. Conferma, su domanda del giudice Casoria, che era l'Ussi, Unione Giornalisti Sportvi, che indicava di volta in volta i giornalisti.

Teste Stefano Papi, assistente arbitrale
Avv. Morescanti, difesa Bergamo
Dichiara di non aver mai ricevuto pressioni di nessun tipo da Bergamo e conferma che gli incontri tra arbitri e dirigenti di società, erano un tentativo per rendere l'ambiente più disteso.
Difesa Pairetto
Anche in questo caso, dichiara di non aver mai ricevuto suggerimenti diretti a favorire una squadra o un'altra. Conferma una difesa imparziale e a 360 gradi di Pairetto nei confronti dei media per tutti gli arbitri.
Gallinelli difesa De Santis
Non sapeva se un giocatore era diffidato o meno, non ha ricevuto nessuna particolare indicazione quando ha arbitrato la Juventus. Omogeneità dei comportamenti tra Collina e De Santis. Prima della gara c'erano delle riunioni tra arbitri e qualche volta colloqui con i designatori e mazzei.


Teste Collina.
Difesa Pairetto
Dopo aver ripercorso la sua carriera, dichiara che l'atteggiamento di Pairetto era improntato a dare consigli, ad ottenere dagli arbitri il meglio. Mai ricevuto suggerimenti per atteggiamenti volti a favorire una o un'altra squadra, né hai mai visto farlo con altri colleghi. Non ha mai avuto ragione di credere che l'atteggiamento di protezione era diverso a seconda di chi elevava le proteste (stagione 2004-2005). I criteri oggettivi per la formazione delle griglie non potevano che essere rispettati; durante le riunioni di Coverciano venivano esaminati i vari casi e non erano indirizzati(in maniera rilevante): “non ho avuto riscontro di un atteggiamento deliberato in tal senso”. In riferimento alla partita Siena-Milan, conferma di non aver avuto nessuna indicazione per orientare il risultato (“avrei denunciato la cosa”).
Rapporto con Meani. Collina dichiara di conoscere Meani da 20/25 anni e che questo rapporto non ha mai influenzato la sua neutralità e che è sempre stato corretto (“Sono stato valutato dagli organi di giustizia federale e dell'Aia, e sono stato prosciolto”).

Avv. Morescanti, difesa Bergamo
L’avvocato chiede spiegazioni sui criteri della composizione delle griglie. Si ritorna anche sugli incontri tra arbitri e rappresentanti delle società, che per collina erano essenzialmente per confrontarsi sulle problematiche del gioco (questioni tecniche). Collina conferma di non aver mai ricevuto pressioni da Bergamo.
Avv. Gallinelli, difesa De Santis
Nel campionato 2004/2005 Collina ha arbitrato 28 gare su 38 legate secondo l’ex arbitro al rendimento che porta poi ha diventare internazione. Al momento dell' ammonizione era a conoscenza se i giocatori erano o meno già diffidati. Vengono anche chieste le modalità di accesso agli spogliatoi “La Lega professionisti aveva emanato una circolare che imponeva il divieto di accesso agli spogliatoi degli arbitri nei 30 minuti precedenti alla gara, tranne che per i dirigenti addetti agli arbitri o il presidente della società, per fare un saluto, ma doveva avvenire in un tempo precedente ai 30 minuti. Dopo la gara non esisteva un divieto di accesso allo spogliatoio. Le stesse persone che avevano accesso prima lo avevano dopo, ma poteva capitare che anche altri dirigenti chiedessero di entrare e a qualcuno veniva anche detto di no. C'erano dirigenti che venivano più spesso e qualcuno che non veniva quasi mai”.
L’avvocato chiede quali sono le modalità per qualificare un campo come impraticabile, e Collina così risponde: “l'impossibilità di far svolgere la gara”. Sul rapporto con la Ing Direct “non so se era un accordo scritto, o verbale, ma ci fu la mia adesione sulla base di una richiesta specifica da parte dello sponsor”.
Difesa Della Valle
In riferimento alla partita Fiorentina – Brescia, conferma di non aver mai ricevuto richiesta da Bergamo e Pairetto 8ne da altri) di favorire la Fiorentina e sfavorire il Brescia.
Avv. Prioreschi, difesa Moggi
Fiorentina - Juventus (3-3) del 2005: episodio del gol/non-gol di Cannavaro: ” l'assistente disse che il pallone non era entrato e facemmo proseguire il gioco. Ricordo che l'allenatore della Juve mi parlò di un pallone entrato di un metro. Ricordo che dopo la gara vidi l’episodio e ancora oggi non so se fosse entrato o meno. E’ uno degli episodi che uno valuta diversamente a seconda di come lo guarda”. Prioreschi ritorna all’interrogatorio del maggio 2006 (è iniziato poco dopo le 16.00 ed è terminato alle 20.45 per tre pagine dattiloscritte) che secondo Collina si è svolto in un clima sereno.

Teste Tombolini.
Avv. Morescanti, difesa De Santis
Conferma di non aver mai ricevuto pressioni da Bergamo perché arbitrasse in un certo modo.
Difesa Pairetto
Conferma che Pairetto non gli chiese mai di favorire o sfavorire una squadra, né ha mai sentito dirlo ad altri colleghi. Durante i raduni di Coverciano (2004-2005) i commenti alle gare erano di natura tecnica e non venivano enfatizzati errori di una determinata squadra piuttosto che un’altra; “gli errori venivano analizzati, ma se era un errore vistoso se ne parlava anche di più, anche se accaduto in B”.

Teste Riccardo Bianchi giornalista della "Provincia di Como".
Il giornalista conferma di non aver notato nulla di anomalo “erano sfere di ferro molto vecchie, forse non tutte esattamente gialle uguali ma se non sai che c'è dentro..”. Nessun indirizzo in nessun modo ricevuto da Bergamo e Pairetto. Il sorteggio era regolarissimo.

Teste Simone Nozzoli, giornalista.
Avv. Morescanti, difesa Bergamo
Sollecitato dalle domande dell’avvocato, conferma che i presenti telefonavano in diretta durante lo svolgimento, per comunicare l’esito del sorteggio. Non sapeva quali erano i nomi inseriti nelle palline, né poteva capirlo e non ha trovato differenze nelle sfere (“le ho toccate tutte “). Esclude che il sorteggio potesse essere pilotato e non ha mai ricevuto nessuna particolare richiesta.

Teste Franco Baldini.
“Rapporti formali” quelli con Moggi, così Baldini risponde alla domanda dell’Avvocato. Conferma la sua conoscenza di Auricchio: “nell'estate del 2003, quando i carabinieri indagavano sull'iscrizione della Roma al campionato, i carabinieri indagavano e io, come consulente sportivo, non avevo cognizione di causa, ma non essendoci il direttore generale e, stando male il presidente Sensi, la Roma fece una conferenza stampa mandando me. Alla fine della conferenza stampa conobbi Auricchio e nel pomeriggio sono andato a fare una denuncia contro ignoti nella caserma”. Il Contatto con Auricchio è un’iniziativa del Maggiore. Successivamente :”nel marzo del 2005, quando ormai il mio rapporto con la Roma era logorato, avendo come ultima chance di dire la mia su quello che avevo visto in quegli anni, ho cercato di farlo ancora in carica e, quindi, prima di dimettermi feci le dichiarazioni televisive che sono agli atti. Auricchio mi chiese se avessi voluto mettere per iscritto le denunce che avevo fatto. Io dissi che non avevo grandi cose da riferire, se non qualche minaccia personale e dissi che non sapevo su che cosa basarmi per fare una deposizione. Qualche tempo dopo me l'ha richiesto ed io accettai”. Fu contattato qualche settimana dopo dalle sue dimissioni. Tra l'agosto 2004 e marzo 2005, Baldini afferma di aver incontrato Auricchio una o due volte.
Prioreschi: “Perché quando io l'ho interrogata nel processo GEA mi ha detto di non averlo mai visto?”. C’è opposizione del pm (rigettata) e l'avvocato Trofino consegna i verbali GEA al Presidente Casoria.
Baldini: “In quel momento ero concentrato sullo sviluppo del caso fidejussioni, comunque confermo la realtà è che io l'ho incontrato. . L’avvocato ricorda che Auricchio sia al processo Gea sia questo processo ha detto di averlo incontrato tre o quattro volte prima del suo interrogatorio e tre o quattro volte dopo. Baldini conferma che prima delle sue dimissioni l'ha incontrato una o due volte, dopo parecchie volte. Definisce i rapporti con Auricchio: “Di conoscenza prima, di collaborazione dopo”; “avevo deciso che quel poco che avevo da dichiarare lo avrei fatto, mi sono prestato a collaborare, cosa di cui non mi dolgo anzi ne vado fiero ed ho indicato a lui tutte quelle persone che nel tempo si erano rivolte a me per denunciare minacce e soprusi da parte di Moggi”. Si chiede di entrare nello specifico, questa la risposta: “Ci sono delle persone che vengono a confessarsi con me, che secondo me hanno più di una ragione per denunciare, poi sono andato da queste persone a chiedere la loro disponibilità”; dopo le dimissioni. I nomi: Canovi Antonelli, Nelson Ricci.
Quindi Baldini ha contattato queste persone per sapere se erano disposte ad incontrare Auricchio. Dal verbale del processo GEA, il 1 aprile 2008 è stato sentito Antonelli, che riferisce che la interlocuzione con lui è avvenuta nell'ottobre -novembre 2004 non dopo le sue dimissioni.
Baldini.: “Forse parlava delle situazioni che viveva, non le mie richieste di andare da Auricchio”
Avv. Prioreschi.: “Ma Antonelli era stato interrogato il 1 febbraio 2005 e quindi prima delle sue dimissioni che erano di marzo!”.
Baldini.: “Questo è l'esatto.. ricordo che ho, basta, secondo me sono successive alle mie dimissioni”.
L’avvocato Prioreschi chiede se conosce la giornalista di Mialno finanza Augelli (Baldini conferma) e come mai, quando aveva chiesto se c’era stata altra collaborazione non aveva fatta il suo nome: “Io ho cercato di spiegare ad Auricchio come andavano alcune cose nel calcio e l'incontro con Augelli serviva a spiegare come funzionavano le società di calcio dal punto di vista economico”. Ricorda vagamente i contenuti del colloquio: ”Si parlava di come le società fossero indebitate nei confronti delle banche”.
Baldini conferma che è stata un’iniziativa del maggiore Auricchio quella di sentire la giornalista.
Avv. Prioreschi: “C'è una intercettazione tra lei e Mazzini in cui lei dice: "ascolta tra un po’ quando farò il ribaltone e butto tutti di sotto io ti salverò. Era il 4 aprile 2005 che voleva dire?
Baldini: “ Se oltre a riferire la telefonata si potesse sentire anche l'audio, si capirebbe che non si sa chi dei due scherza di più. Non c'è niente di serio, solo una speranza.
Baldini afferma che non è una telefonata di cui va fiero, ma che era in tono scherzoso; riferendosi a Castagnini: “E' l'unico punto serio, ma non era una raccomandazione perché Castagnini aveva già avuto un colloquio con l'Arezzo e il senso era che Castagnini non c'entrava niente con Baldini, ad un certo punto dico - di a Moggi che io e Castagnini abbiamo litigato da bambini-“. L’avvocato chiede se questi nomi li fa fatti anche al maggiore Auricchio, ricordando che Baldini ha avuto l'onore di essere interrogato da solo da Aurocchio. Baldini non ricorda quando.
Viene chiesto a cosa si riferisce quando parla di minacce e soprusi, e Baldini “Mi riferiscono a quelle ricevute alla cena di Natale o del 2001 o del 2002 in cui mi disse: - Come mai per mio figlio è così difficile ottenere contratti con giocatori della Roma: Ma vediamo che si può fare, sai com’è un anno si lavora qui un altro da altre parti, altri ancora non si lavora”. Viene chiesto se ha ricevuto altre minacce e ricorda la famoa frase al processo GEA: “'stai attento pezzo di m***a che finisci male'”.
Moggi si alza per intervenire, viene fermato da Trofino:, dopo che Baldini afferma “se Moggi avesse voluto avrebbe potuto disporre di tutto, questo è un uomo senza qualità”. Si ritorna sulle cessioni di giocatori al Messina:
Baldini: “Ho detto che a parer mio erano delle cessioni forzate con valori non congrui al mercato e che secondo me c’era un accordo tra Messina e Moggi per giustificare squilibri di bilancio”.
C’è opposizione dell’avvocato Trofino: ” A questa domanda Baldini rispondeva che cessioni di giocatori come Aronica, Lavecchia e Guzman che erano giocatori che nessuno avrebbe mai preso in prestito, erano operazioni fatte per ottenere anche favori arbitrali. Come fa a dire che erano sopravvalutati se non sapeva nemmeno il valore?”.
Trofino: “Peccato che quei giocatori erano in prestito!”
Baldini: Se il trasferimento è avvenuto in mero e puro prestito e non con riscatto obbligatorio, non ho altro da dire se non che mi sono sbagliato.
Trofino: “Benissimo! Ma si è sbagliato anche su Taddei. Che poi è andato alla Roma.”
Trofino chiede se è mai stato a pranzo con Auricchio a Trigoria? Baldini risponde che se non è stato nell’occasione della conferenza stampa no.




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Auricchio indagini piccanti

 
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