In questi giorni torniamo ad abitudini antiche e recenti.
La prima di queste è una costumanza che si era persa nelle ultime stagioni: le livorose e folli esternazioni che all’indirizzo della Juve partono da Appiano Gentile. Soprattutto, ed è questo il motivo per il quale ne scrivo, nel recente passato si era smarrita la vecchia consuetudine torinese di saper rispondere in modo appropriato in queste occasioni.
C’è solo da applaudire al contegno che in questi giorni ha tenuto il Presidente Andrea Agnelli , nell’imminenza di un incrocio diretto tra tifoserie non è caduto nella trappola di una facile quanto pericolosa contesa dialettica. Questo è stile, quello degli altri è semplice scostumatezza accompagnata dalla follia dell’incoscienza con cui si rilasciano certe dichiarazioni.
Un’altra abitudine che abbiamo ripreso in questi giorni, e che ci è mancata per qualche mese, è il dover assistere alla sfilata dei testi nel processo a Moggi (e altri ventiquattro) che si sta celebrando a Napoli.
Ieri è stato il turno tra gli altri di Franco Baldini, quello che quando avrebbe “fatto il ribaltone si sarebbe ricordato degli amici”. Già i testi dell’accusa ci avevano regalato molte soddisfazioni, poteva non essere così con quelli delle difese? No, certo che no.
Il fatto è che Baldini è sempre stato uno dei grandi accusatori del fantomatico sistema Moggi, ed è stato singolare che per vederlo sul banco dei testimoni lo abbia chiamato la difesa del principale imputato e non i pubblici ministeri. Tanto per dire quanto gli stessi pm lo ritengano affidabile per l’impianto accusatorio…
Della testimonianza di Baldini molti enfatizzano solo la piccola reazione dell’ex Dg juventino quando il teste ha detto di lui che è «un uomo senza qualità». Come al solito i giornalisti di professione trascenderanno dal contenuto della testimonianza.
Baldini ha sempre sostenuto che Moggi (despota del mercato) vendesse calciatori al Messina per un costo molto superiore al loro reale valore, il sovrapprezzo non sarebbe stato nulla di più che il compenso per arbitraggi compiacenti garantiti dall’ex Dg bianconero. La veridicità di simile “teoria” è stata da tempo smentita: i calciatori venivano trasferiti in prestito gratuito dalla Juve al Messina e per di più la società piemontese pagava anche un premio per l’eventuale valorizzazione dei giocatori!
La cosa stucchevole però non è la personale e persistente convinzione di Baldini, e non è neanche la risposta che ha dato all’avvocato Trofino che gli faceva notare l’infondatezza di questa sua convinzione, «evidente mi sarò sbagliato».
La cosa grave, anzi una delle cose gravi insieme a innumerevoli altre, è che la personale avversione di Baldini per Moggi è stata assunta a fondamento delle investigazioni degli inquirenti ed è diventata una delle architravi dell’impianto accusatorio!
Il principale investigatore si è completamente rimesso a quello che gli confidava l’ex dirigente giallorosso , che si era anche autoconvinto di essere sotto le minacce di “big Luciano”, lui che boicottava il figlio di Moggi…
Il rapporto tra Auricchio e l’allora Ds della Roma divenne così assiduo e confidenziale che tra un pranzo e una cena il maggiore dei carabinieri non si curava in alcun modo di verificare le confidenze che riceveva.
Si è arrivati a formulare e a portare in aula ipotesi accusatorie prive di qualsiasi riscontro obiettivo (tali non sono i tabellini della gazzetta dello sport),
senza alcuna verifica concreta! Oggi, sotto giuramento Baldini dice che forse si è sbagliato. E allora? Se le telefonate che la giustizia sportiva ha posto alla base delle sue decisioni si sono rivelate per quello che ad alcuni da subito erano sembrate: parziali, partigiane, selezionatissime (quantitativamente), a senso unico e in fin dei conti non suffraganti alcun illecito sportivo di Moggi, Giraudo e la Juve, perché nel 2006 la Juve è stata sbattuta in serie B? Perché?!
Perché i nostri trofei ancora cartoneggiano nella bacheca altrui?! Se oggi dal processo napoletano, grazie a testimonianze come quella di Baldini, è emersa la certezza ormai solida che è tutta una pagliacciata,
perché i pm pur conoscendo tutto il materiale raccolto hanno voluto far celebrare questo assurdo processo? Perché?!
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