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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di P. CICCONOFRI del 06/10/2010 13:51:41
Calciopoli. A. Valentini, F. Bianchi

 

Tribunale di Napoli – Udienza del 1 ottobre 2010. Teste Antonio Valentini, direttore generale della Federcalcio.

Avv.Bonatti, difesa Pairetto

Nel 2005 ricopriva la carica di capo ufficio stampa della Federcalcio.

Bonatti: «In questa veste lei partecipava o faceva partecipare qualcuno ai sorteggi degli arbitri?».
Valentini: «Si, ai sorteggi era sempre presente l’ufficio stampa, anche per questioni di aggiornamento del sito istituzionale in tempo reale rispetto all’esito dei sorteggi. Io spesso ci sono andato, soprattutto a Roma, ma era una presenza saltuaria non obbligata, era l’ufficio che copriva comunque il sorteggio».
Bonatti: «E quando non andava lei, ha avuto modo di mandare qualche suo incaricato?».
Valentini: «Sempre».
Bonatti: «Lei ricorda le modalità del sorteggio per quell’anno? Prevedeva..può descriverlo?
Valentini descrive il sorteggio.. e fa una precisazione in riferimento all’Ussi
Valentini: «Quando vennero fuori le prime polemiche sull’ipotesi di un sorteggio truccato, pilotato, l’Ussi si risentì molto perché metteva in discussione la serietà e la deontologia professionale dei colleghi giornalisti, allora noi d’intesa con l’Ussi, facemmo un comunicato stampa (che ho stampato dal sito ..) in cui si ricordano gli accordi e le modalità del sorteggio, che sono quelle da me descritte».
Bonatti: «A me non serve perché la sua deposizione vale più di qualunque documento. Il giornalista tra l’altro ogni volta cambiava.. ».
Valentini: «Non è mai stato lo stesso, ma è una competenza e prerogativa dell’Ussi... (cambiava di settimana in settimana; un giornalista per ogni giornata)».
Bonatti: «Il notaio si trovata, dove si trovava…?».
Valentini: «…C’era un tavolo in cui venivano appoggiate le due urne… il notaio era al centro del tavolo e redigeva un verbale..poi si svolgeva l’operazione di sorteggio.. ».
Bonatti: «Lei, …quando è stato presente ai sorteggi, con particolare riferimento a quell’anno, ma anche altri, ebbe modo di avere dubbi sulla bontà e genuinità di questi sorteggi?».
Valentini: «No, mai».

Avvocato Gentile, difesa Lotito

Gentile: «Sempre parlando dei sorteggi, anche a Coverciano mandavate qualcuno dei giornalisti?».
Valentini: «Si anche a Coverciano. c’era un collega dell’ufficio stampa che andava appositamente per assistere al sorteggio e gestire i rapporti con i giornalisti che confluivano per assistere alla piccola cerimonia».
Gentile: «Queste sedute, queste cerimonie, avevano anche presenza di estranei o erano riservate agli..? .. ».
Valentini: «Grosso modo erano sempre volti abbastanza noti, i giornalisti erano più o meno sempre gli stessi; del settore arbitrale si occupano alcuni giornalisti per varie testate».
Casoria: «La domanda è un’altra: se cerano altre persone oltre i giornalisti».
Valentini: «A me, a Roma, quando sono stato io, francamente mi sembra di no, non ricordo, ma credo di poterlo escludere; non chiedevano, conoscendoci, l’esibizione del tesserino professionale. A Coverciano è una realtà molto più ampia, io ci sono stato poche volte, nelle volte in cui ci sono stato io no, ma non posso escludere che in altre …».
Gentile: «Noi sappiamo che qualche estraneo è entrato, poteva entrare».
Valentini: «Si, potevano entrare anche i dirigenti delle società, rappresentanti delle società».
Gentile: «La preparazione delle urne, l’inserimento dei nominati in queste palle di cui abbiamo sentito parlare..chi la faceva?».
Valentini: «La Can, la segreteria della Can… d’intesa con i due commissari della Can».
Gentile: «Chi preparava i bussolotti da maneggiare non era poi chi maneggiava i bussolotti…l’estrazione la faceva?».
Valentini: «L’estrazione dell’arbitro la faceva il giornalista … precedentemente, prima di lui, uno dei due designatori estraeva, con lo stesso sistema, la pallina con la partita».
Gentile: «Ma la preparazione della pallina contenente il nome dell’arbitro, non la faceva il giornalista?».
Valentini: «No».
Gentile: «Lo faceva il rappresentante dell’aia».
Valentini: «Si».
Gentile: «Chi predisponeva le palline da estrarre, era soggetto diverso da chi estraeva».
Valentini: «Si, il giornalista entrava in ballo solo al momento dell’estrazione».

Casoria: «Con che criteri sceglievate questi giornalisti che dovevano partecipare, c’era un elenco?».
Valentini: «No, era l’Ussi, noi avevamo fatto un accordo con l’Unione stampa sportiva e di settimana in settimana, il presidente dell’Ussi, che allora era un collega della gazzetta dello sport, ci indicava, in tempi brevi alcune volte, perché magari all’ultimo non poteva venire e lo sostituiva lui stesso, chi doveva venire».

Capuano: «Lei in che momento assisteva del sorteggio, dove si collocava..tra nel pubblico?».
Valentini: «Di solito c’era, in via Tevere dove andavamo noi, c’era questo tavolo centrale, dove c’erano il notaio, il designatore, arrivava il giornalista, e poi c’era un tavolo ovale dove ci sedevano in circolo tutti quelli che eravamo, compresi gli altri giornalisti che veniva ad assistere».
Capuano: «Quando lei arrivava le sfere erano già state inserite nell’urna?».
Valentini: «No, spesso arrivavamo prima, si andava li un po’ per salutare i colleghi.. ».
Capuano: «Ha mai notato se nel trasferire le sfere dalla busta all’urna si aprivano?».
Valentini: «No.. questo non l’ho mai notato, qualche difficoltà c’è stata qualche volta nell’aprire la pallina, perché erano di plastica..tante a volte avevano bisogno di essere aiutate, ma che si siano aperte mai.. ».
Capuano: «Mai..».
Valentini: «No, che io ricordo mai».

Teste Fulvio Bianchi, giornalista

Prioreschi, difesa Moggi

Prioreschi chiede conferma per quali giornali scriveva nel 2004 e per quali scrive ancora oggi e Fulvio Bianchi risponde dicendo che nel 2004 scriveva per Repubblica (dove è rimasto 20 anni) e continua a collaborare con repubblica (dopo la pensione di giugno). Ha assistito ad un certo numero di sorteggi, prevalentemente a Rom, ma alcuni anche a Coverciano ed ha partecipato, designato dall’Ussi, al sorteggio della famosa partita Roma – Juventus del 05.03.2005.
Ripercorre la prassi della scelta del giornalista, che di solito veniva comunicata un paio di giorni prima e dopo aver dato la disponibilità alla richiesta di Capone (a suo tempo presidente dell’Ussi).
Gli viene chiesto di descrivere le modalità del sorteggio in modo rapido.
Prioreschi: «Ha notato se, in questo sorteggio a cui lei ha partecipato, ci fossero state delle anomalie nel sorteggio, successo qualche cosa di particolare o è un sorteggio che si è svolto.. ».
Bianchi: «Nel sorteggio a cui ho partecipato non c’è stata assolutamente nessun tipo anomalia, ripeto, la procedura era estremamente breve, nel senso che mettevi la mano dentro l’urla non avevi, la possibilità di toccare tutte le varie palline, prendevi la prima e la consegnavi al designatore, era un istante, un attimo..non le toccavi le palline».
Prioreschi: «Voglio dire, il sorteggio di Racalbuto è stato casuale perché lei ha pescato la pallina?
Bianchi: «È stato del tutto casuale, tanto che purtroppo io c’ero rimasto…è stato un caso».
Prioreschi: «Volevo dire..mi sento un po’ ridicolo a farle questa domanda..Nessuno le ha detto di pescare Racalbuto?».
Bianchi: «Ovviamente no, sennò lo avrei denunciato o perlomeno lo avrei fatto notare, visto che c’era un notaio che era incaricato del sorteggio.. lo metteva a verbale..è chiaro».
Prioreschi: «Ha notato se queste palline fossero una diversa dall’altra..ci fossero delle diversità delle cose..?».
Bianchi: «Non c’era nessuna diversità, almeno io le ripeto, ho preso la prima pallina che mi è venuta in mano, non c’era nessuna diversità nelle palline, non erano rigate, non erano calde, non era fredde, quindi assolutamente, prendi la prima che ti viene e la consegni al designatore. Poi fui sfortunato, nel senso ché pescai il peggior arbitro che era stato messo in griglia, che poi fu sospeso, fece un disastro in quella partita, tra lui e l’assistente, e fu sospeso 7-8 giornate dagli allora designatore perchè arbitrò male la partita; ma questo è del tutto un caso avvocato, succede anche adesso che l’arbitro..».
Prioreschi: «Ma io sono d’accordo con lei».


Avvocato Gentile, difesa Lotito

Gentile: «Lei ha detto che ha assistito a molti altri sorteggi.. ».
Bianchi: «Molti no, un paio a Roma e qualcuno anche a Coverciano».
Gentile: «Per assistere cosa faceva, andava li e entrava?».
Bianchi: «Si».
Gentile: «O chiedeva un accredito preventivo..?».
Bianchi: «No, non credo ci fosse accredito, a Coverciano forse bisogna far vedere alla guardia il tesserino dell’ordine».
Gentile: «Quindi tutti i giornalisti potevano entrare e assistere?».
Bianchi: «Si, certo».
Gentile: «Lei, se ricorda, il suo ricordo, c’erano molti altri suoi colleghi, oltre agli operatori?».
Bianchi: «Si, c’erano molti colleghi, soprattutto c’erano colleghi anche delle agenzie di stampa perché loro appena terminato il sorteggio, loro telefonavano all’agenzia e davano gli accoppiamenti delle partite, loro erano più interessati, mentre il giornalista di un quotidiano poteva essere meno interessato perché tanto, nel tempo di mezz’ora/tre-quarti d’ora aveva sulle agenzie tutti gli accoppiamenti delle partite con gli arbitri., quindi andavamo qualche volta, c’erano dei mie colleghi che andavano quasi sempre, io sono andato qualche volte perché non c’era motivo, assistevi al sorteggio, le agenzie, ripeto, nel giro di un quarto d’ora, mezz’ora davano già notizie del sorteggio».

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