Finalmente Stefano Palazzi ha deciso di prendere provvedimenti nei confronti dell’Inter! Come? Mi chiedete se abbia deferito e multato Paolillo e Moratti dopo le
dichiarazioni prima dell’attesissimo incontro Inter-Juventus? Macchè! “Loro” possono permettersi, a quanto pare, di insinuare dubbi sulla regolarità dei campionati che non riescono a vincere (non come il capitano della Roma Francesco Totti,
deferito anche lui per aver accusato, guarda un po’, proprio l’Inter di avergli “rubato” due scudetti).
Dopo
5 mesi, il superprocuratore della FIGC, ha trovato
gli atteggiamenti di Cristian Chivu, dopo il successo dell’Inter (deferita anche la società nerazzurra per “responsabilità oggettiva”) sulla Roma nella finale di Coppa Italia, “provocatori ed offensivi” nei confronti dei tifosi romanisti, ed è stato segnalato per aver “contravvenuto ai principi di lealtà e rispetto nei confronti dell’avversario”.
Sorprende la lentezza con la quale è stata presa questa “complessa” decisione.
Infatti, quando nella lontana estate del 2006 si doveva decidere se condannare o meno la Juventus per il presunto scandalo del calcio italiano denominato “Moggiopoli” o Calciopoli (o Farsopoli, meglio), bastarono 90 giorni, circa. Tre mesi per stabilire che la Juventus doveva essere privata di 2 scudetti oltre ad essere spedita in Serie B -più una corposa penalizzazione- con tutte le conseguenze del caso (fuga di campioni e sponsor, mancata partecipazione alla Champions League, e così via).
Però, effettivamente, tutto rientra nella normalità se pensiamo che il 10 Maggio 2010 Andrea Agnelli presentò un
esposto alla FIGC nel quale, in sostanza, si chiedeva che, in base ai particolari emersi nel processo penale di Calciopoli in corso a Napoli (tra i quali, numerose “strane” intercettazioni che vedono coinvolto il defunto Facchetti, presidente dell’Inter dal gennaio 2004 al settembre 2006), fosse revocato lo scudetto di cartone all’Inter.
Sono passati più di 150 giorni, ma la decisione che Palazzi può prendere, per quanto possa continuare ad aspettare e rimandare, è una sola.