Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di F. DEL RE del 15/10/2010 15:52:50
C’è differenza?

 

Se saltelli fai rima con Balotelli; ma anche con “Tardelli”. Non sono impazzito; sto trovando un modo per spiegare la differenza che passa fra essere juventini e non; un modo stupido abbastanza quanto il doppiopesismo che accompagna sempre le decisioni che riguardano, per qualsivoglia motivo, la Juve e le sue avversarie. Ecco quindi che “Tardelli” diventa l’antitesi di Balotelli; “Tardelli” può essere insultato, deriso, offeso; tanto è tutto ciò che non è interista. Peggio: è tutto ciò che rappresenta uno juventino, pertanto tutto si merita tranne che giustizia, onore e rispetto.

Balotelli va (andava…) lodato, protetto e difeso, perché è (era…) tutto ciò che è interista.

Già: ricorderete che un paio di anni fa la Federazione fece la guerra alla Juve, chiudendole persino lo stadio, a causa di un coro stupido, volgare, persino poco divertente, ma che comunque non era razzista, riferito all’attaccante ex Inter di origini africane Mario Balotelli Barwuah. Il coro lo ricorderete tutti: in estrema sintesi auspicava la morte di Balotelli, il che può essere macabro, riprovevole, disgustoso, ma non certo razzista; anche perché qualche anno fa il solito coro era riferito a Cristiano Lucarelli, che di origini africane non è, ma nessuno si permise di etichettare il coro come “razzista”; perché non lo era.

Balotelli si è trasformato in “Tardelli” quando ha lasciato il regno di Honestonia per trasferirsi a Manchester. Ritornato nel suo vecchio stadio ad assistere a Inter-Juventus si è trovato di fronte ai suoi ex tifosi che lo hanno insultato da ogni settore dello stadio. Cosa gli hanno detto? Non lo so e non me ne frega niente: applicando il teorema Juve il campo dell’Inter avrebbe dovuto subire la stessa identica squalifica di quello bianconero avvenuta due anni prima, visto che di insulti non razzisti si trattava l’altra sera come due anni fa e il destinatario di quegli insulti era il medesimo.

C’è di più: augurare la morte ad un ragazzo di vent’anni non è certo bello. Ma celebrare la morte di 39 persone a ventiquattro anni di distanza dagli eventi che la provocarono è rivoltante. Stiamo parlando del famigerato gemellaggio fra Liverpool e Fiorentina dell’anno scorso; gemellaggio che ai più apparve quanto meno discutibile, conoscendo il passato omicida-stragista della Kop e l’odio viscerale della Fiesole nei confronti della Juve. E non v’è dubbio che l’unico “fil rouge” (è proprio il caso…) che unisce le due tifoserie altro non è che la Juventus: gli uni per aver massacrato 39 innocenti; gli altri per averli sempre dileggiati in disprezzo della loro appartenenza. Vi fu persino una ripresa sugli spalti che mostrava un tifoso viola con la maglia del Liverpool recante il numero 39 e la scritta MENO al posto di Torres, Alonso, Gerrard, Federico o Gino.

Nessuno si è mai posto il problema di aprire un’indagine per verificare se quel vergognoso vilipendio ci fosse stato veramente. Figurarsi prendere decisioni a tal proposito…

Ma il doppiopesismo non è l’unica arma contro lo juventinismo; a questo si aggiunge la mistificazione: è di pochi giorni fa la notizia che il 21 Ottobre prossimo verrà assegnato all’Inter il premio Eddie Hamel riservato agli sportivi che si battono contro il razzismo.

Quegli sportivi che, come il loro presidente, non si sono mai scusati con “Tardelli” - Zoro, ex difensore del Messina che nell’ormai famigerata stagione 2005/’06 fu ricoperto di insulti razzisti sia all’andata, quando inscenò una clamorosa protesta uscendo dal campo, perché neppure l’arbitro, oltre che i nerazzurri, sentiva tali insulti, che al ritorno, quando ebbe la seconda razione perché si era permesso di dissentire contro i civili tifosi della Nord. Il Presidente degli “sportivi contro il razzismo” si affrettò a dire che quei cori, pardon: quei berci e quegli ululati non erano razzisti, ma segno di dissenso verso un avversario. Lo stesso dissenso che accompagna le partite di “Tardelli” - Sissoko a Milano. Né da meno è il dissenso verso i “Tardelli” partenopei, che notoriamente puzzano, perché non si lavano e perché le loro strade sono ricoperte di munnezza. Ma anche questo non è razzismo: sono loro che sono napoletani…

Oppure sono i berciatori – ululatori ad essere interisti?

Commenta l'articolo sul nostro forum!
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our