Se una delle espressioni del giornalismo italiano è rappresentato da Travaglio, allora, quella classifica che i media tengono ben nascosta e che rivela come il nostro paese sia sprofondato così in basso, non è poi così sbagliata. Parliamo della speciale classifica che vede l’Italia al 72° posto nella libertà di stampa (E’ il penultimo Paese europeo. La stampa italiana è “parzialmente libera” e viene giudicata simile a Sudafrica, Filippine, Congo, Thailandia e Nepal. Prima dell’Italia si trovano Suriname, Trinidad, Tobago, Israele e Cile).

Andiamo per ordine. Il 15 ottobre, viene pubblicato sul fatto quotidiano un articolo a firma di Travaglio , dal titolo “Balle spaziali”, al cui interno c’è questo passaggio :

“Qualche mese fa i revisionisti di Calciopoli, quelli del “tutti colpevoli, Moggi innocente”, strombazzavano le “nuove intercettazioni”, occultate chissà perché dai carabinieri e dalla Procura di Napoli, che avrebbero dovuto dimostrare come Giacinto Facchetti all’Inter facesse le stesse cose di Lucky Luciano alla Juve, fino al punto di chiedere l’arbitro Collina al designatore Bergamo. Noi scrivemmo che la frase “Metti Collina” l’aveva pronunciata Bergamo, non Facchetti come affermava la difesa Moggi. Bene, il perito del Tribunale ha stabilito definitivamente che la frase era di Bergamo e Facchetti non ha fatto nulla di paragonabile a Moggi” .

Questa è la semplice dimostrazione di come un giornalismo scorretto, comunica ed inculca informazioni sbagliate o in malafede.

Quello che è importante, ai fini processuali, è scoprire una verità che ricostruisca una realtà dei fatti e quella portata alla luce dalle telefonate di Facchetti (anche, ma non solo), ridisegna completamente il contesto in cui hanno estrapolato il solo Moggi e la sola Juventus, occultando, forse volutamente, tutto il resto.

A Travaglio non interessa sapere il perché soltanto oggi siamo venuti a conoscenza di questa realtà, come non interessano tutte le violazioni dei più elementari principi di difesa di un cittadino (che potrebbe essere anche lui); a Travaglio interessa solo sapere chi dice “metti Collina”.

Giornalisticamente ha raggiunto il suo scopo: appropriarsi del “comune sentire popolare” (anche lui!) per sostenere il suo “Lucky Luciano”, ma professionalmente ha aggiunto un tassello con la scritta: “vergogna”!.

A noi, informati ed amanti della verità, alla ricerca di giustizia, non resta che farci una bella risata, perché chi prova ancora a raccontare di “balle spaziali” come in questo inciso, non può che suscitare un sorriso, ma di compatimento.

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