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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Farsopoli di M. LANCIERI del 26/10/2010 13:47:19
La resa dei conti

 

Prima o poi, i nodi arrivano al pettine. Probabilmente, qualcuno si illudeva di avere sempre a che fare con l’avvocato Zaccone, o meglio con i suoi clienti. E invece a Napoli c’è qualcuno che non ci sta e, anziché inginocchiarsi chiedendo il massimo della pena per non avere commesso il fatto, ha scelto di difendersi seriamente.
In un paese civile, probabilmente quel processo non sarebbe neanche cominciato. Di più, in condizioni di vera giustizia, tutto ciò che è avvenuto dall’estate del 2006 in avanti non sarebbe dovuto accadere. Ma dobbiamo ragionare secondo canoni diversi, tenendo conto della nazione in cui viviamo e di un sistema in cui i mass-media determinano la vita o la morte sociale di persone e società.

E allora occorre parlare ancora del processo di Napoli, che si sarebbe potuto comodamente chiudere con un’assoluzione, già al termine delle deposizioni dei testimoni d’accusa: personaggi come Armando Carbone, che i PM non hanno ritenuto penoso convocare in aula. E invece, a cadenza più o meno costante, ci troviamo a commentare sedute che nulla più di quanto andava detto ci stanno dimostrando, a proposito dell’innocenza degli imputati. In compenso, questi giorni ci stanno raccontando qualcosa di più, a proposito di chi ha fortemente voluto incriminare quei malcapitati e di chi ha condotto le indagini.
Le persone che da quattro anni vengono trattate come criminali, senza alcun motivo, non hanno nessuna voglia di limitarsi ad una pacca sulla spalla ed alle scuse di rito: se c’è da giocare, sono abituati a farlo fino in fondo. E ora se ne vedranno delle belle. Da qualche tempo, mi chiedevo che senso avesse continuare a chiamare testimoni per la difesa, quando tutto il lavoro per smontare le accuse l’avevano già fatto i PM con i loro stessi testimoni. E l’avvocato Prioreschi, senza conoscermi né avermi mai parlato, ha letto i miei pensieri (o forse io ho letto i suoi): «Rinunciamo a tutti i testi (Moratti, Tronchetti, Tavaroli), preferiamo depositare la sentenza sullo spionaggio Telecom ai danni anche di Moggi. Stanno emergendo sui cd che ci sono stati consegnati solo negli ultimi giorni tutte le telefonate relative alle gare messe sotto inchiesta. Una cosa che, voglio essere buono, definisco inspiegabile: non ce n'è nemmeno una trascritta di queste telefonate che riguardano le gare indagate! Prima o poi si dovrà fare luce su questo modo di condurre le indagini. E per questo, rinunciamo ai testi, ma ci dia la possibilità di inserire altre telefonate che stiamo scoprendo giorno per giorno».

La difesa passa all’attacco: siamo alla resa dei conti! Sul nostro forum e in tutti gli ambienti juventini che stanno seguendo questo processo, ci si chiede da tempo come siano state condotte le indagini: Prioreschi lo fa direttamente in aula e pone di fronte ad investigatori e pubblici ministeri un quesito a cui non potranno sottrarsi. Perché le prove che scagionavano gli imputati sono state per tanto tempo celate? Perché ci si è accaniti contro alcune persone, quando gli elementi in mano agli inquirenti avrebbero dovuto indurli a rinunciare in partenza? Ora, assodato che l’associazione a delinquere era una fantasia di qualche visionario, è giunto il momento di cercare i veri colpevoli: colpevoli di avere devastato la vita di decine di persone, colpevoli di avere distrutto una società, la Juventus, sulla base di fantasie e chiacchiere, colpevoli di avere imposto il proprio potere per raggiungere uno scopo diverso dalla giustizia.
Chi pagherà per i propri errori? Speriamo di scoprirlo presto: certamente, noi come tutti gli imputati di Napoli, non ci accontenteremo più di un’assoluzione. Pretendiamo giustizia!

La cronaca dell’udienza

 
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